“La speranza offerta dal Vangelo” ha detto Papa Francesco nel corso della Santa Messa nella Solennità dell’Assunzione , “l’antidoto contro lo spirito di disperazione“.
“Lo spirito di disperazione” ha riconosciuto il Pontefice “sembra crescere come un cancro in mezzo alla società che è esteriormente ricca, ma tuttavia spesso sperimenta interiore vuoto e amarezza“.
In Maria noi abbiamo il massimo esempio di Speranza: Ella “è beata perché «ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,45). – ha commentato Bergoglio – In lei tutte le promesse divine si sono dimostrate veritiere“.
È proprio la ricorrenza odierna dell’Assunzione, nel corso della quale si ricorda che maria è stata “intronizzata nella gloria” che “ci mostra che la nostra speranza è reale; – ha detto – e fin d’ora tale speranza si protende «come un’ancora sicura e salda per la nostra vita» (Eb 6,19) là dove Cristo è assiso nella gloria“.
Proprio in questa ricorrenza sentiamo che il Vangelo ci invita a combattere “il fascino di un materialismo che soffoca gli autentici valori spirituali e culturali – ha ulteriormente commentato il Santo Padre – e lo spirito di sfrenata competizione che genera egoismo e conflitti“.
Alla luce di tutto questo i cristiani devono respingere “inoltre modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori” ha quindi concluso Papa Francesco.
Si deve respingere “la cultura della morte che svaluta l’immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino” invece di abusare della libertà che Dio ci ha dato dobbiamo “usare tale libertà in modo saggio per servire i nostri fratelli e sorelle“.
Il Pontefice, terminando l’omelia di fronte a uno stadio gremito, ha quindi affidato ai cattolici il compito “di vivere e operare in modo da essere segni di speranza, quella speranza che troverà il suo compimento nel Regno eterno, là dove regnare è servire“.
Sì Santo Padre. E la disperazione viene anche dall’accumulo di solitudine, dalla impossibilità di essere compresi nella diversità del proprio essere, come se ognuno considerasse i suoi schemi personali l’unica ‘verità’. Quanto mi ha aiutato Lei con le Sue parole che mi arrivano quotidianamente.. La mia solitudine si è sciolta nella commozione della Sua comprensione totale dei miei bisogni attraverso le parole umane e divine di Gesù, la luce spirituale dello Spirito Santo, la vicinanza della Madonna. Di Dio. E’ come se fossi entrata in un altro mondo dove si stemperano le troppe difficoltà, i continui intoppi e il dolore, che non sono più padroni di me anche se devo gestirli, affrontarli, viverli. La mia anima è sopra, con Loro, a cui tendo, pregando, le mani. Santo Padre, mi inginocchio a pregare a Lei vicina.