All’Udienza Papa Francesco ricorda, mediante l’esempio della guarigione della suocera di Simone, riportata nei Vangeli, che gli anziani hanno dei limiti nel corpo da riconoscere e accettare.
Quando un vecchio si ammala lo assale la paura di non farcela, ha poche speranze. Ma la comunità, prima che i parenti, deve stringersi attorno a lui, esattamente come Gesù nel brano riportato “non visita da solo quell’anziana donna malata, ci va insieme ai discepoli.”
[…] “Gesù, quando vede l’anziana donna malata, la prende per mano e la guarisce: lo stesso gesto che fa per resuscitare quella giovane che era morta: la prende per mano e la fa alzare, la guarisce rimettendola in piedi. Gesù, con questo gesto tenero d’amore, dà la prima lezione ai discepoli: cioè, la salvezza si annuncia o, meglio, si comunica attraverso l’attenzione a quella persona malata; e la fede di quella donna risplende nella gratitudine per la tenerezza di Dio che si è chinata su di lei.”
E cosa fa la donna appena guarita? Si alza e inizia a servirli. Questo ci insegna, spiega il Pontefice, che i vecchi sono ancora utili, non bisogna scartarli. “Se gli anziani, invece di essere scartati e congedati dalla scena degli eventi che segnano la vita della comunità, fossero messi al centro dell’attenzione collettiva, sarebbero incoraggiati ad esercitare il prezioso ministero della gratitudine nei confronti di Dio, che non dimentica nessuno.”
Il servizio agli altri non è solo quello femminile, “il servizio evangelico della gratitudine per la tenerezza di Dio non si scrive in nessun modo nella grammatica dell’uomo padrone e della donna serva. Questo tuttavia non toglie che le donne, sulla gratitudine e sulla tenerezza della fede, possano insegnare agli uomini cose che questi fanno più fatica a comprendere.”
I vecchi sono in grado di trasmettere ai giovani la speranza per il futuro tramite la saggezza della vita.