La vera misura del tempo si chiama speranza: con queste parole Papa Francesco si è rivolto ai carcerati della Casa circondariale di Velletri, rispondendo ad una loro lettera che questi gli avevano consegnato durante la visita dello scorso 5 marzo 2016.
La speranza è proprio il cuore dello scritto del Pontefice, il quale invita i detenuti a non lasciarsi “rinchiudere nel passato, anzi trasformatelo in cammino di crescita, di fede e di carità“. Le persone che vivono in carcere, si trovano a vivere una eperienza molto particolare, “nella quale il tempo sembra si sia fermato, sembra non finisca mai“.
Questo è vero se guardiamo al tempo secondo logica mondana, ma se guardiamo al tempo secondo l’ottica della fede ci rendiamo conto che “la vera misura del tempo non è quella dell’orologio“, ha ulteriormente scritto Bergoglio: “la vera misura del tempo si chiama speranza“.
“Siate certi sempre che Dio ci ama personalmente – ha quindi ammonito il Vescovo di Roma – per Lui non ha importanza la vostra età o la vostra cultura, non ha importanza nemmeno che cosa siete stati, le cose che avete fatto, i traguardi che avete ottenuto, gli errori che avete commesso, le persone che abbiamo ferito“.
Alla luce di questa certezza, cosa può fare un carcerato che ha fede in Dio? Francesco invita tutti i detenuti a dare “a Dio la possibilità di farvi ‘brillarè attraverso anche questa esperienza“, ricordando come “nella storia della Chiesa tanti santi sono arrivati alla santità attraverso delle esperienze dure e difficili”.
“Aprite la porta del vostro cuore a Cristo e sarà Cristo a capovolgere la vostra situazione” è stata dunque l’esortazione finale del Santo Padre, non dopo aver ringraziato i detenuti “per aver pensato a me in mezzo alla difficoltà delle vostre situazioni di vita attuale” e aver confessato loro che “anch’io tante volte penso a voi e a persone che voi che vivono in carcere” e proprio “per questo motivo nelle mie visite pastorali domando sempre, quando ciò è possibile, di poter incontrare fratelli e sorelle come voi che vivono una libertà limitata, per portargli l’affetto e la vicinanza“.
Buenas noches, Santo Padre.
Ante Dios, Todo pierde su valor, todo se ilumina; la maravilla de su existencia divina es lo que nos mantiene vivos. Es un genio de lo absoluto, lo verdadero y perfecto.
Pienso :
Cada persona se expresa y actúa según sus vivencias,pues bien, según lo vivido diré :
Dios tiene un sentido del humor extraordinario acorde a su inteligencia divina. Ama a todos, pero no todos lo aman a Él, porque no lo conocen, no creen en un Dios como único creador del Todo. Piensan que ellos son dioses, y no lo son. Dios mandan a estas personas kilosy kilos de curas de humildad.
Algún día aprenderán; El Todopoderoso tiene a su disposición la fábrica del tiempo, de sueños, y de misterios. Dios es muy divertido. No hay que tenerle miedo, hay que amarlo, pues es nuestro Padre, y , nos quiere a todos como los buenos padres. Y así es : Hacen lo que hacen porque son lo que son.
Hice un cómic sobre Dios y Albert Einstein, sobre el día que murió Einstein y se vieron en el universo. Humor Divino. Cuando Einstein vio a Dios, se puso muy contento.
Creo el pensamiento de Dios es claro como el agua y simple como la palabra: BONDADOSO
Gracias.
Santo Padre, DIO mi ha creata con uno spirito libero, mi ha donato di saper dire si o no, solo il pensiero che qualcuno possa limitare questa liberta’ mi mette ansia, questo mi avvicina ai fratelli e sorelle rinchiusi in un carcere, ho pregato e prego per tutti loro, gli feci avere il pieghevole della messa della Domenica attraverso una associazione, a anche cose per l’igiene personale, questo un modo per stargli vicino. A Roma si stanno impiegando detenuti per opere di ripulitura parchi, giardini ecc. ecc. spero questo si adotti in piu’ regioni, da’ dignita’ al detenuto contribuendo al suo mantenimento, impegna del tempo che altrimenti sembra non passare mai.—Dio ci protegga tutti con il Suo amore.—-Ivana Barbonetti.