L’udienza generale nella solennità di San Marco Evangelista prosegue la riflessione sul Battesimo ed è il Vangelo a illuminare a suscitare l’adesione di fede: «Il Battesimo è in modo tutto particolare “il sacramento della fede”, poiché segna l’ingresso sacramentale nella vita di fede».
E la fede è la consegna di sé stessi al Signore Gesù, riconosciuto come «sorgente di acqua per la vita eterna», «luce del mondo», «vita e risurrezione», come insegna l’itinerario percorso dai catecumeni ormai prossimi a ricevere l’iniziazione cristiana. Educati dall’insegnamento di Gesù i catecumeni rivivono l’esperienza della donna samaritana assetata di acqua viva, del cieco nato che apre gli occhi alla luce, di Lazzaro che esce dal sepolcro.
Al fonte battesimale si arriva accompagnati dalla preghiera di tutta la Chiesa, come ricordano le litanie dei Santi che precedono l’orazione di esorcismo e l’unzione prebattesimale con l’olio dei catecumeni. Sono gesti che, fin dall’antichità, assicurano che la preghiera della Chiesa li assiste nella lotta contro il male, li accompagna sulla via del bene, li aiuta a sottrarsi al potere del peccato per passare nel regno della grazia divina.
La Chiesa prega e prega per tutti noi! Noi Chiesa, preghiamo per gli altri. Non dimenticatevi: la preghiera della Chiesa sempre è in atto. Per questo, il cammino dei catecumeni adulti è segnato da ripetuti esorcismi pronunciati dal sacerdote, ossia da preghiere che invocano la liberazione da tutto ciò che separa da Cristo e impedisce l’intima unione con Lui. Anche per i bambini si chiede a Dio di liberarli dal peccato originale e consacrarli dimora dello Spirito Santo.
Il Battesimo è un dono dello Spirito Santo che abilita chi lo riceve «a lottare contro lo spirito del male», credendo che «Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio per distruggere il potere di satana e trasferire l’uomo dalle tenebre nel suo regno di luce infinita». Sappiamo per esperienza che la vita cristiana è sempre soggetta alla tentazione, soprattutto alla tentazione di separarsi da Dio, dal suo volere, dalla comunione con lui, per ricadere nei lacci delle seduzioni mondane. E il Battesimo ci prepara, ci dà forza per questa lotta quotidiana, anche la lotta contro il diavolo che – come dice San Pietro – come un leone cerca di divorarci, di distruggerci.
Oltre alla preghiera, vi è poi l’unzione sul petto con l’olio dei catecumeni, i quali «ne ricevono vigore per rinunziare al diavolo e al peccato, prima di appressarsi al fonte e rinascervi a vita nuova». Per la proprietà dell’olio di penetrare nei tessuti del corpo portandovi beneficio, gli antichi lottatori lo usavano per sfuggire alla presa dell’avversario. Così anche nel Battesimo l’olio benedetto dal Vescovo è un «segno di salvezza» che la potenza di Cristo Salvatore fortifica per lottare contro il male e vincerlo.
E’ faticoso combattere contro il male, sfuggire ai suoi inganni, riprendere forza dopo una lotta sfiancante, ma dobbiamo sapere che tutta la vita cristiana è un combattimento. Dobbiamo però anche sapere che non siamo soli, che la Madre Chiesa prega affinché i suoi figli, rigenerati nel Battesimo, non soccombano alle insidie del maligno ma le vincano per la potenza della Pasqua di Cristo. Fortificati dal Signore Risorto, che ha sconfitto il principe di questo mondo, anche noi possiamo ripetere con la fede di san Paolo: «Tutto posso in colui che mi dà la forza». Noi tutti possiamo vincere, vincere tutto, ma con la forza che mi viene da Gesù.
Sono io il motivo della visita papale ad Istanbul nel 2014 nonché quello della visita di Erdogan in Vaticano qualche settimana fa. NON CI SONO PIU SEGRETI ORMAI. GESÙ NON È FIGLIO DI DIO.