Durante l’Udienza Generale di oggi, mercoledì 17 giugno 2015, Papa Francesco, rivolgendosi ai fedeli presenti in Piazza San Pietro, ha parlato del lutto e della morte: continuando il proprio ciclo di Bergoglio ha spiegato che sono la forza dell’amore di Dio e la fede ad impedire che la morte renda vani i nostri affetti e ci faccia cadere nel vuoto più buio.
Nonostante la morte sia parte della vita – ha detto il Santo Padre – non ci sembra mai un qualcosa naturale. Essa provoca un dolore acuto e una confusione che non sappiamo spiegare, e a volte ne diamo la colpa a Dio. Tuttavia, con la grazia di Dio, molte famiglie mostrano che la morte non ha l’ultima parola. La fede e l’amore, che ci uniscono alle persone che amiamo, impediscono che la partenza da questo mondo si prenda tutto, avveleni la nostra vita e ci faccia cadere nel vuoto.
In questa fede possiamo consolarci a vicenda, sapendo che il Signore ha vinto la morte una volta per tutte. E la speranza ci assicura che i nostri defunti sono nelle mani forti e buone di Dio. Così, l’esperienza del lutto può aiutare a rafforzare ulteriormente i legami familiari, di unendoci nel dolore e nella speranza con altre famiglie.
Senza negare il diritto al pianto, il fatto di sentire la mancanza di uno di noi ci consente si percepire in modo più concreto e da vicino il sacrificio di Cristo, che morì, resuscitò e fu glorificato dal Padre, e la sua promessa irrevocabile di portare con sé tutti i suoi nella vita eterna. L’amore di Dio è più forte della morte.
Queridos hermanos y hermanas:
Hoy deseo reflexionar sobre el luto en familia por la pérdida de alguno de sus miembros. Por más que la muerte forme parte de la vida, nunca nos parece algo natural. Provoca un dolor desgarrador y un desconcierto que no sabemos explicar, y hasta a veces le echamos la culpa a Dios. Sin embargo, con la gracia divina, muchas familias muestran que la muerte no tiene la última palabra. La fe y el amor que nos unen a quienes amamos impiden que la partida de este mundo se lo lleve todo, que nos envenene la vida y nos haga caer en el vacío.
En esta fe podemos consolarnos unos a otros, sabiendo que el Señor ha vencido a la muerte de una vez por todas. Y la esperanza nos asegura que nuestros difuntos están en las manos fuertes y buenas de Dios. Así, la experiencia del luto puede ayudar a estrechar aún más los lazos familiares, a unirnos en dolor con otras familias y en la esperanza.
Sin negar el derecho al llanto, el sentir la ausencia de uno de nosotros nos permite también percibir más concreto y cercano el sacrificio de Cristo, que murió, resucitó y fue glorificado por el Padre, y su irrevocable promesa de llevar consigo a todos los suyos a la vida eterna. El amor de Dios es más fuerte que la muerte.
Caro Papa Francesco, nella quotidianità, leggendo i giornali on line, mi trovo costretta a scrivere il mio commento quando leggo parole non piacevoli nei tuoi confronti, perché io ti voglio difendere come posso. Tu, oggi sei l’unico uomo di cui ci si possa fidare veramente. Io prego per te ogni giorno, come tu ci hai sempre chiesto, e per questo non tollero sentire e leggere cose non giuste nei tuoi confronti. Io amo Dio sopra ogni cosa, il Suo Figlio Gesù (che proprio tu oggi rappresenti sulla terra come fece l’Apostolo Pietro prima di te).
Rendo grazie a Dio per tutto quello che ci ha donato e per quanto la cattiveria altrui mi possa togliere……c’è una cosa che NESSUNO AL MONDO mi potrà togliere: LA FEDE che sento radicata nel mio cuore.
Un abbraccio affettuoso caro Papa Francesco!
Si Padre…la nostra fede è in Dio e Dio in noi…niente può
distruggere questo legame……….
…la r i c c h e z z a maggiore di cui dispongo, che qui posso condividere in Spirito di comprensione e di grazia per ogni sofferenza che possa ferirci di morte …Lode al santo giorno!
SALVE POTREI SAPERE SE POSSIBILE BATTEZZARE UN BIMBO NEI GIORNI SETTIMANALI O SONO OBLI GATO A FARLO SOLO DI DOMENICA GRAZIE
DIO TI BENEDICA SANTO PADRE FRANCESCO, il SIGNORE e’ stato “generoso” con i miei genitori, la morte colse mamma a 92 anni, papa’ ancora in vita 93. Papa’ una vita molto sofferta anche a causa del suo impedimento a camminare, retaggio di una poliomelite, nel 1919 si moriva a causa di questa malattia, lui sopravisse, sposo’ mamma e porto’ avanti una famiglia di 6 persone, grossi sacrifici, grosse lotte contro l’ignoranza che lo definiva “mezzo uomo”, ne mando’ giu’ di umiliazioni. Proprio per quell’amore di DIO che sentivo, iniziai a pregare che il SIGNORE gli donasse una santa morte, la gioia di vedere il SUO volto, papa’ mori in un rantolo, era il 2/2/2013, il primo sabato del mese, dedicato a Maria, la candelora, la luce di DIO, la presentazione di GESU’ al tempio..Piansi, ma’ di gioia, ora papa’ era felice e sicuro nell’amore di DIO. Grazie. Ivana Barbonetti.