“Tante volte siamo accecati dalla nostra vita comoda” dice Papa Francesco su Twitter “e non vediamo quelli che muoiono vicino a noi.” Questo il messaggio che il Pontefice rivolge riferendosi alla continua vergogna di Lampedusa, che, dopo l’enorme disastro dei giorni scorsi, continua ad essere scenario di morte e disperazione per coloro che sperano di trovare in quell’attraversata la speranza di un futuro migliore per le proprie famiglie.
Giusto nelle riflessioni mattutine dell’11 ottobre, Papa Francesco aveva ricordato come il demonio si insinui nella nostra vita quando siamo comodi, quando abbassiamo la guardia. Il Pontefice non parla solamente degli episodi di possessione, ma in genere di tutte le tentazioni alle quali continuamente siamo soggetti nella nostra vita.
Non è possibile negare l’esistenza del demonio, perché è un dato certo: è presente nella prima pagina della bibbia, ci ricorda il Vescovo di Roma, e chiude l’ultima pagina del Vangelo con la sua definitiva sconfitta che però avverrà il giorno del giudizio.
Dobbiamo essere vigili dunque, come lo siamo con i nostri beni personali, affinché il demonio non entri nella nostra casa, che è l’anima, e ne prenda possesso. Questo è lo scopo del demonio del resto, trovare una casa dove vivere e dove lenire le sue sofferenze.
Essere vigili dunque significa non solo non addormentarsi dimenticandosi di Dio, ma è anche non abituarsi alle disgrazie, come appunto quella di Lampedusa, che continuamente rinnovano la dimenticanza della centralità di Dio e dell’uomo nella società moderna.
Come dunque mantenerci vigili e sicuri per non prestare il nostro fianco al demonio? Papa Francesco ci aiuta in questo affidandoci tre imperativi che dobbiamo sempre conservare e coltivare nel nostro cuore.
Il primo è la certezza che “Gesù lotta contro il diavolo“: non siamo noi a dover sostenere questa battaglia, dobbiamo solamente lasciare entrare Gesù nel nostro cuore e sarà Lui che ci sosterrà e darà la forza di cui necessitiamo.
Il secondo imperativo riguarda le scelte che ci troviamo a porre in essere nella nostra vita, non possiamo scegliere la via dell’ambiguità: “chi non è con Gesù è contro Gesù“. Siamo chiamati a scelte definitive, scegliere per Gesù e scegliere con Gesù per non rischiare di trovarci nel cammino errato.
Infine “la vigilanza“, mantenere il nostro cuore sveglio, aperto per ricevere la misericordia di Dio e per donarla. La misericordia non è un dono che riceviamo da tenere per noi stessi, ma un dono che a nostra volta dobbiamo donare: è l’apertura verso gli altri cui Dio ci invita fin dalla prima volta che chiamò Abramo.
Ad oggi nessuno a risposto al mio appello.
Dov’è la solidarietà?
Cara Vera, ti do del tu nella speranza se mai tu dovessi rispondermi di fare altrettanto, sai mi sembra un po esagerato dire Signora Maria, la Signora sta in cielo, io sono Maria e basta. Vorrei anche chiederti di non invidiarmi per il nome che porto, pensa il mio secondo nome è Assunta, non sto scherzando pensa se mi chiamavo “In Cielo” di cognome, comunque sono contenta che tu abbia trascritto la preghiera, ora se vuoi divulgala falla conoscere a chi non la conosce per essere sempre di più. Ricordandoti nelle preghiere ti abbraccio. Buona Santa domenica.
Cara Patrizia, solo ora leggo la tua risposta, non ho dubbi che tu parli con Don Antonio e di questo ti ringrazio tanto, anzi no, TANTISSIMO, credimi ne ho veramente bisogno. Tu non avere dubbi, sei già nel mio cuore e nelle mie umili preghiere, ma per quanto umili dette con cuore sincero.Ora ti saluto augurando a te e famiglia una serena e santa domenica nel Signore, un abbraccio speciale a Michele.
GRAZIE VERA.
LA NOSTRA PROTEZIONE AL MALIGNO E’ LA PREGHIERA.
BUONGIORNO MARIA E A TUTTI. DOPO LA MIA CONFESSIONE HO SPENTO IL PC ED ADESSO HO LETTO! SICURAMENTE SEI GIA’ NEI MIEI PENSIERI E DI CONSEGUENZA NEL MIO CUORE E APPENA CI SARA’ L’OCCASIONE RIFERIRO’ A DON ANTONIO CHE COME PUOI IMMAGINARE E’ IMPEGNATISSIMO……
GRAZIE,
patrizia e michele
Il monito del Papa è davvero importantissimo….non bisogna abbassare la guardia MAI! Perché il maligno adesso è ovunque–sta spiando l’intera umanità e la vuole rubare a Dio. Attenzione alle persone fittizie! Se qualcosa di strano vi succede, andate in Chiesa, chiedete la benedizione e magari fate benedire anche la vostra casa….ho voluto dirvelo perché io ci sono già passata! Dio mi ha dato forza, mi è stato vicino, allontanando da me qualcosa di maligno che si voleva impossessare della mia persona. Oggi mi sento molto più serena e ben felice di continuare a frequentare la S. Messa sempre (cosa che prima non facevo)
Cara Patrizia, mi ha addolorata la storia del tuo figliolo, pregherò anch’io per lui, ogni giorno nel rosario,e pregherò anche per te, affinchè la Madonna e Gesù ti diano sempre la forza di andare a vanti. Sono felice nel sapere che nella tua parrocchia si recita la preghiera sopra citata, spero che siano tanti i sacerdoti come Don Antonio. Vorrei chiederti una cortesia, potresti chiedere a Don antonio di pregare anche per me? Ne ho tanto bisogno, ti ringrazio anticipatamente. Abbraccio forte forte te e Michele. Buona notte nel Signore.
Cara Patrizia, anche io mi unisco a Maria, dicendoti che anche io pregherò perché il Signore possa aiutare tuo figlio a migliorare sempre più la sua condizione. Ti saluto affettuosamente e mando un bacio a tuo figlio.
Maria voglio dirti che questa preghiera viene recitata alla fine della SS.Messa dal nostro parroco Don Antonio insieme a tutti noi.
Devo dirti che io sono madre di Michele, traumatizzato cranico da 21 anni.
E’ una storia lunga: una via crucis da quando e’ stato investito sulle strisce pedonali
ad un mese dei suoi 18 anni.
Adesso dopo preghiere intense come sa fare Don Antonio e ci insegna….
Michele sta migliorando (piccoli lenti miracoli). La medicina finalmente dopo tante battaglie ha riconosciuto potenzialita’ che io sostenevo fin dall’inizio. A presto patrizia.
Ciao Maria mi scuso del ritardo perchè ero assente e devo dirti subito che sono immensamente felice di sentire che il nostro caro Michele mostra segni di miglioramento
Nessuna sofferenza può essere più grande di quella di una madre e con il cuore ed ora anche nella preghiera ti sono vicino Anche io come tanti ho attraversato le mie vie crucis
Ora ho sessantacinque anni e da diciotto anni ho perso la mia stella del cuore quando aveva solo qurantaquattro anni e io sono ancora quì a tormentarmi Di preghiere per lei quì in parrocchia ne avevamo recitate tante ma forse mancava qualcosa oppure ciò che è scritto nel libro di Dio non corrisponde a ciò che vorremmo noi umani. Ho perso anche una nipotina di dodici anni non ho fratelli i genitori se ne sono andati a farmi posto(spero lassù) i nostri due figli sono sistemati e io sono quì solo a tenere botta e a darmi da fare nel volontariato e in parrocchia per tenere a bada la solitudine sempre in agguato Sai sono appena tornato dall’udienza di papa Franceso e sono riientrato rinvigorito una esperienza che può essere capita solo vivendola. Spero vivamente di vedere presto una tua e-mail con la notizia di avvenuta completa guarigi0one per Michele I più fraterni saluti Luigi
Cara Maria deve perdonare la mia ignoranza informatica il messaggio di solidarità che ho inviato a lei era per Patrizia alla quale porgo le mie scuse Fraterno Saluto Luigi
Ciao Maria di nuovo io Luigi vorrei avere se possibile quella tua preghiera perchè sono un analfabeta informatico ecsicuramente l’ho perduta ciao a presto
Carissima Patrizia sono Luigi e ho commesso un errore imperdonabile ho inviato un messaggio di solidarietà epreghiera per il suo MICHELE il nostro MICHELE ma per errore dovuto alla mia ignoranza informatica l’ho spedito alla nostraamica comune Maria spero riesca a leggerlo ugualmente nel frattempo continuerò a sostenerla attraversolemie modeste preghiere Un fraterno saluto Luigi
Papa Leone XXIII seduto alla sua scrivania si immerse in minuti di profonda e intensa scrittura. Scrive. Scrive senza sosta. Poco dopo chiama un suo collaboratore il segretario di un “ministero” della curia romana, la Congregazione dei riti. Senza dire nulla gli porge un foglio. “Lo faccia stampare e lo diffonda in tutta la chiesa” gli ordina. Il segretario esce dallo studio, apre il foglio e legge scritte queste parole che lo sconvolgono. E’ una preghiera a San Michele Arcangelo, colui che nel testo sacro difende la fede in Dio dagli attacchi di Satana. “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; contro le malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.” Il Papa volle che questa preghiera fosse recitata alla fine di ogni messa. Questa disposizione venne eseguita fino agli anni Sessanta, quando con la riforma della messa attuata dal Concilio Vaticano II, la preghiera venne definitivamente soppressa dalla liturgia.
A mio modesto pare penso che ora più che mai si debba riprendere a recitarla diffondendola a tutte le parrocchie, chiese,santuari e conventi, sicuramente non sono solo io a recitarla ma non credo che tutti la conoscano, però sono sicura che rendendola pubblica diventeremo un esercito infinito. Pace e Bene a tutti.
Maria Ghiani
Cara signora Maria, un po’ la invidio, visto che Lei porta il nome della mamma di Gesù. Mi è molto piaciuta la preghiera a San Michele Arcangelo e l’ho scritta su un mio quaderno- Grazie.
Mentre Papa Francesco ci esorta a diventare sentinelle di Solidarietà anche oggi vicino a Malta e al Largo del confine martire di Lampedusa è avvenuta una nuova Mattanza mentre in tutte le sedi Istituzionali dell’Italia e dell’Europa si versano fiumi di parole spesso di circostanza su questo DRAMMA nel MARE NOSTRUM l’UMANITA’ PIU’ disperata CONTINUA A MORIRE sull’altare dell’INDIFFERENZA GLOBALE Almeno noi che ci diciamo Cristiani nei nostri paesi borghi sperduti d’Italia facciamoci portavoce presso le istituzioni locali ma anche Eclesiali perchè scaturiscano proposte concrete che portino sollievo al Crocefisso incarnato in quei nostri fratelli Africani