Una folla festante accoglie la consueta Benedizione Urbi et Orbi del Pontefice in occasione della Santa Pasqua, in una Piazza San Pietro gremita di gente accorsa per l’occasione.
È difficile credere che Cristo sia risorto, in questi giorni di guerra, angoscia e incertezza, ed “oggi più che mai abbiamo bisogno di Lui, al termine di una Quaresima che sembra non voler finire. Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse… E invece stiamo dimostrando che in noi non c’è ancora lo spirito di Gesù, c’è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo.”
Abbiamo bisogno che porti la pace, e solo lui può riuscire in questo vero miracolo, lui che porta le piaghe a ricordo della sua grandezza, “sigillo incancellabile del suo amore per noi, un’intercessione perenne perché il Padre celeste le veda e abbia misericordia di noi e del mondo intero. Le piaghe nel Corpo di Gesù risorto sono il segno della lotta che Lui ha combattuto e vinto per noi, con le armi dell’amore, perché noi possiamo avere pace, essere in pace, vivere in pace.”
L’augurio va a tutta la Terra e in particolare a tutti i popoli che in questo momento stanno vivendo questo flagello terribile, la paura delle bombe, degli spari, della morte. Ma ricordiamo che “davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza.”
Rallegriamoci dunque in questo giorno speciale, Egli è risorto, “lasciamo entrare la pace di Cristo nelle nostre vite, nelle nostre case, nei nostri Paesi!”
La pace vince sempre!
Amen 🙏🏻 🕊