All’Angelus Papa Francesco ricorda che per la seconda volta viviamo la Settimana Santa nella pandemia, ed è l’ennesima croce che dobbiamo portare “lungo la via crucis quotidiana, incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci. ”
Durante la Santa Messa in questo giorno speciale si osserva con stupore ciò che accade a Gesù, “passiamo dalla gioia di accogliere Gesù che entra in Gerusalemme al dolore di vederlo condannato a morte e crocifisso.” E si pone l’accento sul motivo del cambiamento di quanti lo hanno accolto osannandolo per poi volerlo vedere crocifisso; questo perché “quelle persone seguivano più un’immagine di Messia, che non il Messia. Ammiravano Gesù, ma non erano pronte a lasciarsi stupire da Lui. Lo stupore è diverso dall’ammirazione.”
Lo stupore che ci coglie rendendoci conto che “Lui giunge alla gloria per la via dell’umiliazione. Egli trionfa accogliendo il dolore e la morte, che noi, succubi dell’ammirazione e del successo, eviteremmo.” E perché Gesù ha fatto tutto questo? “Per avvicinarsi a noi e non lasciarci soli nel dolore e nella morte. Per recuperarci, per salvarci. Gesù sale sulla croce per scendere nella nostra sofferenza. Prova i nostri stati d’animo peggiori: il fallimento, il rifiuto di tutti, il tradimento di chi gli vuole bene e persino l’abbandono di Dio. ”
Dunque “Dio vince, ma la palma della vittoria passa per il legno della croce. Perciò le palme e la croce stanno insieme. […] Alziamo lo sguardo alla croce per ricevere la grazia dello stupore. San Francesco d’Assisi, guardando il Crocifisso, si meravigliava che i suoi frati non piangessero. E noi, riusciamo ancora a lasciarci commuovere dall’amore di Dio?”
Osserviamo la Croce e “lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell’avere e nell’affermarsi, ma nello scoprirsi amati. Questa è la grandezza della vita: scoprirsi amati.”
Santità Rev.ma, elevo sempre una preghiera per Lei, questo è quanto chiedo:” Signore fai guarire il S. Padre dalla “sciatalgia” se Tu vuoi che porti avanti questo tipo di Pastorale che incontra tanti ostacoli malgrado le buone intenzioni. La strada da fare è ancora lunga e piena d’insidie e il Papa ha bisogno di essere in buone condizioni fisiche”. Spero con tutto il cuore che il Risorto Le porti tanta salute. Questo è il mio augurio per la S. Pasqua.
Con perfetta stima nel Suo operato La saluto cordialmente.
Gavini Giovanni