Nell’Udienza Generale di oggi, mercoledì 8 ottobre 2014, Papa Francesco, continuando la propria catechesi sulla Chiesa, ha focalizzato la propria riflessione sull’attitudine personale che ognuno di noi ha verso le divisioni che ci sono fra cristiani.
Ci sono molte persone – ha detto il Pontefice – che, condividendo con noi la fede in Cristo, appartengono ad altre confessioni o tradizioni. Di fronte a questa situazione, che nel corso della storia è stata spesso causa di conflitto e di sofferenza, qual è il nostro atteggiamento oggi? Ci rassegnamo, siamo indifferenti? O crediamo che sia possibile camminare verso la riconciliazione e la piena comunione?
Le divisioni tra i cristiani, oltre che ferire la Chiesa, feriscono Cristo stesso, che prima della sua morte, pregò con forza il Padre per l’unità di tutti i discepoli.
Più fattori hanno portato alla separazione. Ma, in un modo o nell’altro, dietro queste ferite, sempre appaiono l’arroganza e l’egoismo che ci rendono intolleranti e incapaci di ascoltare e accettare chi ha un punto di vista diverso.
Come membri della Chiesa, in primo luogo, siamo chiamati a pregare, come fece Gesù, per l’unità dei cristiani. E ancora, il Signore ci chiede di non chiuderci al dialogo e all’incontro, ma di essere aperti a tutto ciò che è valido e positivo in coloro che non pensano e agiscono come noi, che non ci fermiamo su ciò che ci divide, ma che accentuiamo quello che unisce: Gesù e la ricchezza del suo amore. E che camminiamo insieme sul cammino della vita, che preghiamo assieme e ci aiutiamo. Da Gesù imparariamo a perdonare, a sentirci parte della medesima famiglia, a considerarci un dono per gli altri e realizzare assieme tante cose buone e tante opere di carità per il bene comune.
Queridos hermanos y hermanas:
Hay muchas personas que, compartiendo con nosotros la fe en Cristo, pertenecen a otras confesiones o tradiciones. Ante esta situación, que a lo largo de la historia ha sido con frecuencia causa de conflictos y sufrimiento, ¿cuál es hoy nuestra actitud? ¿Nos resignamos, somos indiferentes? ¿O creemos que es posible caminar hacia la reconciliación y la plena comunión?
Las divisiones entre los cristianos, además de herir a la Iglesia, hieren al mismo Cristo, que, antes de su muerte, rogó encarecidamente al Padre por la unidad de todos los discípulos.
Diversas razones han conducido a la separación. Pero, de un modo u otro, tras estas heridas, siempre aparecen la soberbia y el egoísmo que nos vuelven intolerantes e incapaces de escuchar y aceptar a quien tiene un punto de vista diverso.
Como miembros de la Iglesia, en primer lugar, estamos llamados a rezar, como lo hizo Jesús, por la unión de los cristianos. Y, además, el Señor nos pide que no nos cerremos al diálogo y al encuentro, sino que estemos abiertos a todo aquello que es valioso y positivo en quienes no piensan y actúan como nosotros, que no nos quedemos en lo que nos divide, sino que acentuemos lo que nos une: Jesús y la riqueza de su amor. Y que caminemos juntos en el camino de la vida, rezando juntos y ayudándonos. De Jesús aprenderemos a perdonar, a sentirnos parte de la misma familia, a considerarnos un don para los demás y a realizar juntos tantas cosas buenas, tantas obras de caridad por el bien común.
Gli uomini davanti a Dio sono tutti uguali perche’ siamo tutti figli,e’ l’uomo che invece a creato le disuguaglianze e le differenze di pelle e religione. Siamo tralci appartenenti ad un unica vite. Basta solo non giudicare ma comprendere, ascoltare e amare, senza aspettarsi niente in cambio. Basta solo il sorriso chi ti e’ di fronte o nulla e La gratitudine piu’ grande sarà il sorriso di Dio presente nella nostra vita. Non rattristiamo il cuore dei fratelli perche’ chi non ama il prossimo come se stesso non ama Dio e non può dirsi cristiano. Prima che essere consolati cerchiamo di consolare,prima di essere amati amiamo, e usiamo carità con gli altri e non disprezzo. In fondo chi siamo noi per giudicare? Se guardiamo i nostri peccati non ci accorgeremo dello sbaglio del fratello. Preghiamo per non cadere in tentazione, e miriamo alle cose celesti e non terrene la vita e’ un soffio di vento per esaurirla nel peccato. Buona serata
Grazie caro Papa Francesco!