In mezzo a una “società liquida“, come quella attuale, “le opere buone che possiamo compiere grazie a Cristo e al suo Santo Spirito” sono l’elemento che è in grado di trasformare la “superficialità pseudo-festosa“, in vera festa, cioè in “glorificazione”.
Papa Francesco, celebrando la chiusura del Giubileo dei Domenicani, in occasione dell’ottavo secolo dalla nascita dell’Ordine, ha richiamato alla mente dei fedeli proprio le parole e la vita di San Domenico, invitando i domenicani a non disperdersi nel “carnevale della mondanità“.
Intrecciando la propria analisi sulla società moderna, con quella di due millenni fa, Francesco ha sottolineato come già allora “gli apostoli del Vangelo si trovassero di fronte a questo scenario, che ai nostri giorni si è molto sviluppato e globalizzato a causa della seduzione del relativismo soggettivista. La tendenza alla ricerca di novità propria dell’essere umano trova l’ambiente ideale nella società dell’apparire, nel consumo, in cui spesso si riciclano cose vecchie, ma l’importante è farle apparire come nuove, attraenti, accattivanti. Anche la verità è truccata“.
È questa la “cultura dell’effimero, dell’usa-e-getta“, caratteristica di una “società liquida”, senza punti fissi, scardinata, priva di riferimenti solidi e stabili, un vero e proprio “carnevale mondano” che si contrappone al modello di società proposto da Gesù.
Come, dunque, contribuire a creare oggi il Regno di Dio, pur nel mezzo di questo carnevale mondano? Per mezzo delle opere, ha risposto Bergoglio, opere che però non solo devono essere buone ma, soprattutto, devono rendere “gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,16).
Sono queste “le opere buone che possiamo compiere grazie a Cristo e al suo Santo Spirito, e che fanno nascere nel cuore il ringraziamento a Dio Padre, la lode, o almeno la meraviglia e la domanda: “perché?”, “perché quella persona si comporta così?”
E per fare questo, per generare questa “inquietudine del mondo di fronte alla testimonianza del Vangelo”, è necessario che “il sale non perda il sapore e la luce non si nasconda” (cfr Mt 5,13-15). Del resto, ha concluso Francesco, “Gesù lo dice molto chiaramente: se il sale perde il sapore non serve più a niente. Guai al sale che perde il sapore! Guai a una Chiesa che perde il sapore! Guai a un prete, a un consacrato, a una congregazione che perde il sapore!“
non capisco lo spagnolo, forse potrei rispondere in cinese, arabo, russo a cosa? è Celia responsabile della pubblicità?ricordo che Gesù cacciò dal Tempio i mercanti
io collaboro da molti anni con internet Cina, una Radio internazionale che ha 260 milioni di contatti in 65 lingue, ho vinto il primo premio mondiale sulla cultura sociale online, ho organizzato il primo incontro ufficiale fra il Papa Benedetto XVI e la Cina, un incontro storico, ho rifiutato tutte le pubblicità, per rispetto verso il Papa, non sono mancati gli sponsor primo fra tutti il Ministero degli Esteri
serve etica nella comunicazione e la vostra è intollerabile e sempre più invadente, cosa ne pensa Papa Francesco?
Buenas Tardes, Su Santidad.
Gracias; leo su reflexión y me pregunto. ¿ Es la verdad,y su capacidad para transformar mentes la responsable de darle sabor a todo ? Es la verdad y sus efectos. Es la verdad la que hace a las personas comportarse de distintas formas. A veces la verdad se nos administra con cuentagotas, pues existen verdades que pueden hacer que un corazón deje de latir. Si es un corazón fuerte o divinamente fuerte como el de Cristo, esos corazones son capaces de soportar grandes dosis de verdad y el don de saber administrarla.Y La gracia de compartirla con todos , sin hacer daño a nadie.
Cuando se habla desde la certeza, la evidencia,y, la compasión creo que esto nos acerca a la forma de pensar que Cristo quería transmitir al mundo.
Cristo dijo busquén primero el Reino de Dios, y lo demás se os dará por añadidura… que en el contexto actual podría ser interpretado como ten fe en el camino de Dios y Él todo te lo dará. La verdad es conocimiento y el conocimiento es entendimiento. El mundo necesita ponerse en el lugar del otro para entender, pero no todos son capaces.
Saludos.