Nelle intenzioni di preghiera di febbraio Francesco osserva il tema delle parrocchie che devono essere aperte sempre a tutti: A volte penso che dovremmo affiggere nelle parrocchie, alla porta, un cartello che dica: “Ingresso libero”.
Le parrocchie devono essere accessibili a tutti e stare vicine ai fedeli spiega Bergoglio: Le parrocchie devono essere comunità vicine, senza burocrazia, centrate sulle persone e in cui trovare il dono dei sacramenti. Devono tornare ad essere scuole di servizio e generosità, con le porte sempre aperte agli esclusi. E agli inclusi. A tutti.
Poi il pontefice precisa che le parrocchie non devono essere composte da persone selezionate: Le parrocchie non sono un club per pochi, che garantisce una certa appartenenza sociale. Per favore, siamo audaci! Ripensiamo tutti allo stile delle nostre comunità parrocchiali.
Come sempre infine il papa invita alla preghiera: Preghiamo perché le parrocchie, mettendo la comunione – la comunione delle persone, la comunione ecclesiale – al centro, siano sempre più comunità di fede, di fraternità e di accoglienza verso i più bisognosi.
Infatti è quello che manca, che le parrocchie siano scuole di servizio per la communità.
I gesuiti erano bravi a fare delle parrocchie centri di studio e dibattito, di ricreazione, di aiuto ai bisognosi, d’artigianato, di essercizi fisici e spirituali.
Tanti bimbi hanno potuto far carriera, diventare laureati e aiutare loro famiglie grazie al sostegno ricevuto dalla Compagnia di Gesù.
Oggi non vedo le madri nubili e i loro bambini avvicinarsi alle parrocchie dopo lo scandalo di maltratto in Irlanda. La fiducia è mancata. Bisogna ricostruirla.