Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa di oggi, celebrata nella Cappella di Casa Santa Marta, prendendo spunto dalla Conversione di San Paolo, narrata nella Prima Lettura (At 9,1-20), ha sottolineato come l’umiliazione che San Paolo subisce nel perdere la vista sia proprio la strada che permette al suo cuore di aprirsi, di convertirsi. Le umiliazioni che tutti noi subiamo nella vita non vanno viste dunque come un elemento negativo, ma come una sfida: esse rendono docile il nostro cuore e permettono la conversione.
Paolo era un uomo forte, potente e anche un uomo fedele ai principi della sua religione. Eppure questo non significa avesse un cuore aperto e docile allo Spirito tanto è che aveva richiesto e ottenuto la facoltà di ridurre in catene i cristiani di Damasco. Ma, è proprio quando questi si reca a Damasco per questa missione, che incontra Dio.
È un incontro che è quasi uno scontro, tanto è che Dio lo riduce temporaneamente cieco: Dio, infatti, dice a Paolo “‘Alzati e ti sarà detto’. Tu devi imparare ancora. E quando incominciò ad alzarsi non poteva perché si accorse che era cieco -ha commentato Papa Francesco- in quel momento aveva perso la vista. ‘E si lasciò guidare’: incominciò, il cuore, ad aprirsi“.
Paolo, cieco sia fisicamente che nel cuore, “era a terra ma capì subito che doveva accettare questa umiliazione“. È proprio questo l’inizio della sua conversione: l’umiliazione della ciecità “è proprio la strada per aprire il cuore è l’umiliazione. -ha aggiunto Francesco- Quando il Signore ci invia umiliazioni o permette che vengano le umiliazioni è proprio per questo: perché il cuore si apra, sia docile, il cuore si converta al Signore Gesù“.
“Tutti noi abbiamo durezze nel cuore: tutti noi. Se qualcuno di voi non ne ha, alzi la mano, per favore. Tutti noi. -ha dunque concluso il Vescovo di Roma. A mente il racconto della conversione di San Paolo, “chiediamo al Signore che ci faccia vedere che queste durezze ci buttano a terra. Ci invii la grazia e anche – se fosse necessario – le umiliazioni per non rimanere a terra e alzarci, con la dignità con la quale ci ha creato Dio, e cioè la grazia di un cuore aperto e docile allo Spirito Santo“.
Oggi il Papa ha detto: “……La felicità non ha prezzo, non si commercia, non è un up …….” La Rota Romana la commercia, è una vergogna ! Ha venduto quella della mia famiglia ! Ho le prove purtroppo…
Nove anni fa andai in coma a causa di una grave dipendenza.
Io non mi lasciavo aiutare per orgoglio e per il condizionamento del diavolo dentro di me.
Ma Gesù con quel coma mi rese cieco e disposto ad essere aiutato.
Mi ha aperto gli occhi e mi ha guarito con amore sapendo già che io avrei poi offerto la mia umiltà.
Oggi io posso aiutare altri nel Suo nome.
***Grazie***….L’unica strada..si !!.la mia fede,ha pure molto strillato, perche’??Che ti ho fatto?Lo sa il quadrone di S.Francesco che mi sta qui davanti…una ventina d’anni fa se l’e’ vista brutta.*Adesso…non sempre, ma riesco a ridere,anche in mezzo alle mie non piccole prove..e una gamba che mi fa malissimo,da oggi pomeriggio,da non camminare(sic!!).Io non devo non posso piangere,e’ una forza non mia,che ricevo dritta dritta da lassu’!!…
Prima di perdere i sensi dal sonno,ti mando il mio Angelo custode con le braccia piene di gioia,se dovesse bussare,lo fara’ con i piedi*********
Isabella
Capisco, Capisco.
Grazie.