Papa Francesco durante la propria riflessione in occasione della Festività del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo ha spiegato l’importanza dell’Eucarestia per il cristiano: “per non disgregarvi mangiate questo vincolo di comunione – ha ricordato il Pontefice – per non svilirvi bevete il prezzo del vostro riscatto“.
In queste parole, contenute nel Responsale, il Santo Padre ha spiegato essere racchiuso tutto il significato profondo dell’Eucarestia. Nella festività del Corpus Domini commemoriamo Gesù che dona corpo e sangue come memoriale: questo, e solamente questo, è tutto quanto hanno bisogno gli Apostoli per estendere a tutti il dono di Dio.
E’ dall’Eucarestia, infatti, che gli Apostoli ricevono “luce e forza“, per mezzo di questo “pane di vita giunto fino a noi“: “non finisce mai lo stupore della Chiesa – ha ulteriormente spiegato il Vescovo di Roma – davanti questa realtà, uno stupore che alimenta sempre la contemplazione, l’adorazione e la memoria“.
Tuttavia, ha spiegato, esiste un pericolo, “c’è una minaccia: disgregarci, svilirci“. Cosa significa al giorno d’oggi disgregarci? Cosa significa al giorno d’oggi svilirci?
“Ci disgreghiamo quando non siamo docili alla Parola del Signore – ha iniziato a spiegare il Pontefice – quando non viviamo la fraternità fra di noi, quando gareggiamo per arrivare ai primi posti …gli arrampicatori“! Ci disgreghiamo inoltre “quando non troviamo il coraggio di testimoniare la carità, quando non siamo capaci di offrire speranza“.
Antidoto a questo è l’Eucarestia che “permette di non disgregarci: è vincolo di comunione, segno vivente dell’amore di Cristo che si è annientato perché noi restassimo uniti“. Così, ha ulteriormente spiegato Francesco, “partecipando all’Eucarestia siamo immersi in un cammino che non ammette divisioni“: siamo chiamati a “superare le lacerazioni” e soprattutto ad entrare in “comunione anche con i più poveri“, ad essere “sostegno per il debole“, facendo attenzione “a quanti fanno fatica a sostenere il peso della vita quotidiana“, a quanti “sono in pericolo di perdere la fede“.
E passando quindi alla seconda parte della domanda, il Santo Padre ha chiesto: “che cosa significa oggi per noi svilirci“? Questo vuol dire “annacquare la nostra dignità cristiana“, ha aggiunto, “lasciarsi intaccare dalla idolatrie del nostro tempo: apparire, consumare, l’io al centro di tutto, l’essere competitivi, l’arroganza come atteggiamento vincente, non dover mai ammettere di aver sbagliato o di avere bisogno“.
“Tutto questo ci svilisce“, ha proseguito Bergoglio nel corso della propria omelia, “ci rende cristiani mediocri, tiepidi, insipidi“, in una parola ci rende cristiani “pagani“. “Gesù ha versato il Suo sangue come prezzo per non svilirci – ha detto – guardiamo a lui, abbeveriamoci alla sua fonte per essere preservati dal rischio della corruzione“.
Per mezzo della Eucarestia, pur rimanendo poveri e peccatori, “il sangue di Cristo ci libererà dai nostri peccati e ci restituisce la nostra dignità“: così, “senza nostro merito, potremo portare l’ amore del Salvatore“. Grazie all’Eucarestia “saremo i Suoi occhi“, “saremo la Sua mano che soccorre i malati“, “saremo il Suo cuore che soccorre i bisognosi“.
“L’Eucarestia attualizza l’ alleanza che ci santifica, purifica e unisce in comunione mirabile con Dio“, ha dunque spiegato il Papa. Tutto questo ci insegna che “l’Eucarestia non è un premio per i buoni ma è la forza per i deboli, per i peccatori“, l’Eucarestia “è il viatico che ci aiuta ad andare, a camminare“.
Il sangue di tutti i cristiani che oggi non possono liberamente confessare la propria fede e sono uccisi perché credono in Cristo, ha quindi concluso il Pontefice, “unito a quello del Signore sia segno di pace: per non disgregarvi mangiate questo vincolo di comunione, per non svilirvi bevete il prezzo del vostro riscatto“.
La mia preghiera eucaristica è sempre la stessa: Signore ti preghiamo con le intenzioni di tua madre Maria (madre della Chiesa) che ti aiuterà a realizzare il tuo piano di salvezza per l’umanità intera. Ti preghiamo di conservare nella fede le suore, i religiosi, i parroci, i vescovi, i cardinali, il Papa e i cattolici, e ti preghiamo soprattutto per conservare le famiglie nella fede. Ti preghiamo per la conversione e la salvezza di tutti gli uomini a partire dai poveri, dagli afflitti, dai miti e da tutti coloro che vivono ai margini del mondo (che costituiscono la discendenza + numerosa delle stelle del cielo che Dio promise ad Abramo) fino alla conversione e alla salvezza degli uomini che sono ai vertici della terra. Conserva il tuo popolo nella fede e convertilo continuamente un attimo dopo l’altro fino a fagli raggiungere le dimore eterne. Non disgregarci ma uniscici con i poveri, gli afflitti, gli affamati e gli assetati di giustizia e con tutti gli ultimi che non sgomitano con nessuno, ma si accontentano di ricevere un bicchiere d’acqua o una semplice preghiera.
Bellissime le omelie di papaFrancesco
Chi mangia il Suo pane e chi beve il Suo sangue vedrà la vita eterna e – usando le parole di Gesù – riceverà il sigillo della salvezza. Sono convinto che i nostri fratelli cristiani che vivono la loro Fede nell’anonimato sono la maggioranza in Occidente, Asia e Africa; sono convinto che i nostri fratelli sono la maggioranza in tutti i settori della vita pubblica e privata, ma sono difficili da individuare; sarebbe illogico se non fosse così. Siamo oltre un miliardo di cattolici in tutto il mondo per quanto ne sappiamo, alcune stime dice che siamo 43 milioni in Italia; la stessa fonte dice il numero dei cattolici è superiore ai cattolici italiani e non mi sorprenderebbe se la nostra densità fosse altissima in Germania, nei Paesi Scandinavi e in Gran Bretagna perché sono le nazioni dove siamo + combattuti, come in Cina e Giappone. Non sono le decisioni dei capitalisti dei mass media e dei politici che reggono il destino del mondo, perché le nostre preghiere sono l’onnipotenza dei cristiani e l’impotenza di Dio: siamo noi che facciamo la storia con l’aiuto di Dio che – è scritto sul Vangelo – mette i politici al Suo servizio.
L’Eucarestia, dice San Paolo nella prima lettera ai Corinti, ha rafforzato noi cristiani che eravamo deboli e ha reso intelligenti noi che eravamo “stupidi”; ci ha resi umili/ultimi/come coloro che servono perché abbiamo portato i peccati altri sul nostro corpo senza fare fatica e senza fare tante storie perché ce l’abbiamo fatta.
Non guardiamo coloro che fanno i punti illudendosi di disgregare il nostro popolo, come possono, nel momento in cui Dio è Onnipotente? ma guardiamo dritti al celebrante, senza guardare né a destra né a sinistra, facendo molta attenzione alle sue parole del celebrante. Quello che dice è stato, è e sarà per sempre.
Che Dio ti Benedica, Papa Francesco.
Se non rimaniamo nell’amore di Dio Padre,non porteremo frutti. Abbiamo tutti bisogno di Dio e che spesso ci dimentichiamo,alle prime tentazioni ci facciamo distrarre. Dobbiamo invece essere saldi nella fede e aggrapparci alla roccia viva che e’ Cristo,nutrendoci del pane e vino, nutrimento per il corpo e per l’anima cibo di salvezza e di vita eterna. Piu’ lontani siamo da Dio più siamo deboli perché Gesù e’ nostra forza,Egli ci ama e sempre ci perdona e accoglie tutte le nostre debolezze e fragilità,se il mondo ti giudica prima ha giudicato me, e piu siamo vicini a Dio piu dobbiamo prepararci alla tentazione, ma con Gesù al nostro fianco siamo piu che vincitori, Egli ha vinto la morte e ha mondato il nostro peccato, basta riconoscere di essere peccatori e lasciarsi abbracciare dal Padre Nostro che scruta i nostri cuori ma non con giudizio ma usando misericordia e tenerezza. Tutti siamo peccatori ma Gesù e’ venuto per i bisognosi e gli oppressi per ricondurci come il buon pastore nel suo gregge. Noi lungo il sentiero della vita camminiamo vicini a Gesù ed Egli sarà il nostro aiuto e sostegno e la via, la verità e la vita. Lasciamoci condurre da Dio e guidati da lui non perderemo la via. Mettiamoci tutti alla presenza del Padre e nutriamoci alla Sua mensa per rimanere uniti con Dio e i fratelli. Madre Nostra dolcissima fa che non ci separiamo mai dall’amore tuo e del tuo preziosissimo Figlio, aiutaci ad amare come Gesù, amen. Santa Madre Prega per noi che noi ricorriamo a voi. Insegnaci a pregare e nello sconforto sorreggi noi figli tuoi,proteggi Papa Francesco e uniti nella preghiera porteremo frutti gioiosi di pace e amore per i piu bisognosi. Sia lodato Gesù Cristo. Gesù e Maria salvate le anime.
Concordo pienamente Marilena,
non possiamo portare frutti se non rimaniamo attaccati alla vite/roccia/viva che è Cristo. I nostri frutti non dipendono dai giudizi che riceviamo, perché come ci fai giustamente notare, prima di essere giudicati noi è giudicato Gesù. Per quanto riguarda i miei giudizi, non dovrei giudicare affatto, ma sono arrivato alla conclusione che i miei sono giudizi pedagogici; non giudico con superbia, arroganza e disprezzo, ma è percepito da tutti che parlo con il cuore e giudico con amore; apparentemente disprezzo ma capiscono tutti che giudico per fare il bene. Però per quanto riguarda la lontananza da Dio ti do pienamente ragione, in quel caso non possiamo portare frutti e allora dobbiamo sforzarci di riconoscerci peccatori per lasciarci abbracciare dalla tenerezza di Dio. Nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze c’è la Trinità di Masaccio che è il mio dipinto preferito nel quale il Padre è raffigurato dietro il crocifisso mentre regge le braccia al Figlio. Anche noi siamo aiutati dal Padre lungo la via stretta.
Grazie per avermi aiutato, Marilena. Pregherò per te e per i tuoi cari.
DIO TI BENEDICA SANTO PADRE FRANCESCO, “scoprii” l’adorazione a S. Anastasia in Roma, basilica aperta all’adorazione perpetua 24h.su 24, grazie a P.Alberto,rettore, a tutti i fratelli e sorelle che volontariamente, offrono il “servizio” in basilica per dare opportunita’ a tutti di scoprire questo immenso “dono di DIO”, fino a che ho abitato in Roma ho potuto dare il mio contributo come volontaria. Nella realta’ non buona che ci circonda, dentro le chiese e nella societa’, e’ veramente l’unico sostegno per non arrendersi e andare avanti, anche se tutto o il piu’ dimostra il contrario, c’e’ quella foresta che cresce senza fare rumore, camminando con umilta’ ho incontrato tanti alberi che cadono con rumore cercando di trascinare anche gli altri,ma’ anche alberi che vogliono fare “foresta”, e’ difficile individuarli,siamo molto delusi tutti, ma’ con il lanternino della nostra piccola povera fede, cerchiamo per trovare questo, e abbiamo il coraggio per allontanare l’altro che distrugge, non creiamoli terreni fertili dovuti alla paura, le convenienze, per quieto vivere perche’ e’ vivere solo per loro distruggendo gli altri e l’ambiente che e’ di tutti. Non aspettiamo che lo faccia un’altro, anche noi siamo un’altro…Grazie Ivana Barbonetti.
Imaginez que vous êtes au plein milieu de l’océan de la liberté de l’homme
Que vous nagez dans la direction que vous avez choisie sans savoir si c’est la bonne direction, vous vous agitez pour vous maintenir à la surface de l’eau pour respirer et avancer dans une direction. Un jour il se peut que vous vous aperceviez que vous n’arrivez pas à votre destination et que vous êtes toujours en plein milieu de l’océan
Vous vous épuisez, vous avez mal, et vous criez à l’aide désespérement, vous êtes au bord de la noyade, vous abandonnez tout.
Et là soudain vous vous apercevez que vous n’étiez pas seul. Une présence bienveillante vous regarde et vous aime, elle vous tend une perche et vous fait monter dans son navire et vous montre la direction qui mène au royaume de son Père.
Vous vous sentez soulagé vous vous abandonnez dans les bras du sauveur
Vous vous reposez dans ses bras, il vous nourrit chaque jour de son pain,
Vous êtes complètement rétabli et l’équipage vous invite à participer aux activités pour aider à la bonne navigation et vous le faites avec joie, vous êtes heureux d’avoir été sauvé et de vivre entouré fraternellement de nouveaux amis.
Vous vous apercevez que vous faites de bien plus grandes choses ensemble unis à cette fraternité et nourri du pain du sauveur , sans que cela ne vous épuise.
Et de temps en temps vous partez en petites barques chercher ceux qui sont au bord de la noyade pour les ramener dans le navire du sauveur.
La main du chrétien devient alors la prolongation de la main de Jésus.
Santo Padre caro, portare l’Amore del Signore…è l’unico obiettivo…per il quale ho sempre lottato, da quando ero bambina…e questo mi ha isolata sempre di più.:..dalla mia famiglia, che mi ha fatta sentire una “diversa”…perchè in casa mia non si doveva parlare del Signore,…dai colleghi di lavoro, che mi trovavano noiosa e troppo idealista,.perchè facevo loro comprendere che era essenziale mettere Gesù al primo posto, nel proprio cuore,..dai dirigenti dei vari reparti dell’ospedale, dove facevo volontariato, perchè era proibito parlare della mia fede, soprattutto ai malati…Tutto questo non mi ha fatto certo indebolire l’amore che mi lega al Signore…no certo!…anzi mi ha agguerrita in questo impegno spirituale…ma, a distanza di anni,…dopo tanto impegno con cenacoli di preghiera, mi sono accorta che, quell’isola felice che mi ero costruita grazie ad una costante gioiosa preghiera…non era poi così felice, perchè la maggioranza di coloro che stavano camminando con me…chi per un motivo, chi per un altro…si sono un po’ distaccati da questo pellegrinaggio terreno.
Allora, Padre caro, che cosa devo dedurne? Che ho cercato di seminare, per portare anime al Signore…ma tutto quello che ho cercato di fare, è stato tutto un fallimento? Perchè ci si disgrega così facilmente? Perchè ci sviliamo, anche quando le nostre intenzioni sono davvero molto diverse, nel nostro cuore? Accolgo nel mio piccolo cuore Gesù…unica mia consolazione…e Lo supplico di rafforzare la mia fede e rendere più solida la mia capacità di amare…anche chi non mi comprende…Buona giornata, Papa Francesco. Le vogliamo tanto bene e continuiamo a pregare per Lei.
bella omelia! se infatti ricordiamo chi partecipò alla ultima cena, possiamo ben capire a chi serve ed è rivolta l’eucarestia, anche quella della Parola: non di solo pane vivrà l’uomo, madi ogni parola che esce dalla bocca di Dio, come da vangelo e da antico testamento; chi erano i commensali dell’ultima cena? e come si comportano nei confronti del Maestro? i passi del vangelo confermano che il pane di Vita è per tutti anche per chi lo rinnegherà, lo tradirà o scapperà: è un dono di Vita per tutti, forse anche e sopratutto per i più bisognosi come Pietro, che lo rinnegherà prima che il gallo canti, ma il Signore è misericordia e non si nega a nessuno, neanche a giuda
Alessandro, GESU’ legge dentro i nostri cuori, Pietro lo rinnego’, ma’ quando capii l’amore di GESU’ pianse amaramente si penti e offri la sua vita morendo in croce , da allora abbiamo avuto il papa,rappresentante di CRISTO in terra. Giuda mori a causa della sua arroganza, non capii l’amore di GESU’, non si penti e non chiese misericordia. Io credo che tutti dobbiamo avere le possibilita’ di redimerci, ma’ non dimentichiamo che anche se potrebbe farne a meno, GESU’ chiede la nostra collaborazione, la mia e la tua.DIO ci benedica. Ivana Barbonetti.