Pochi minuti fa Papa Francesco ha concluso il suo intervento dinanzi ai 27 leader dell’Unione Europea, ciascuno dei quali giunto in Vaticano in auto blu e preceduto da un nutrito schieramento di forze dell’ordine. Il discorso di Francesco si è incentrato prevalentemente sulle sfide che attenderanno l’Europa di qui ai prossimi anni.
“I padri fondatori ci ricordano che l’Europa non è un insieme di regole da osservare, non è un prontuario di protocolli da seguire o di procedure a cui obbedire. L’Europa è una vita, un modo di intendere l’uomo a partire dalla sua dignità inalienabile e non solo come un insieme di diritti da difendere o di pretese da rivendicare”. Il Papa ha quindi esortato i capi di stato europei a far sì che il progetto politico europeo, oggi come ieri, venga riempito di “spirito vitale”, e non più della solita, annosa e famigerata burocrazia.
“L’Europa ritrova speranza nella solidarietà, che è anche l’antidoto più efficace ai moderni populismi”, ha sottolineato Francesco, ribadendo come la solidarietà dei Paesi più ricchi verso quelli più in difficoltà sia necessaria non solo per motivi etici, ma anche per contrastare l’avanzata degli estremismi. “La solidarietà comporta la consapevolezza di essere parte di un solo corpo e nello stesso tempo implica la capacità che ciascun membro ha di simpatizzare con gli altri”.
Secondo Bergoglio, il fenomeno dei populismi in Europa, delle derive estremiste e dei nazionalismi, deve preoccupare i capi di Stato e di Governo Ue. Ma affinché si volti pagina è necessario che l’egoismo “soffocante” e “chiuso” di alcuni Paesi faccia un passo indietro.
“Occorre ricominciare a pensare in modo europeo – ha esortato il Papa – per scongiurare il pericolo di una grigia uniformità. Alla politica spetta una leadership che eviti di giocare con le emozioni per guadagnare consenso, ma che piuttosto elabori, in uno spirito sussidiario e solidale, politiche che facciano crescere tutta quanta l’Unione in uno sviluppo armonico, così che chi riesce a correre più veloce possa tendere la mano a chi va più piano e che chi fa più fatica sia teso a raggiungere chi è in cima”.
Auguri Europa, W l’Europa!
Caro papa Francesco,
oggi 25 marzo 2017 alle ore 10.35 in occasione del 60° sui trattati
d’europa ripeto come ho avuto modo di scriverti tempo fa che
abbiamo esperienze giovanili diverse TU in seminario io nella scuola
pubblica. Ma ho maturato attraverso gli anni un credo politico
economico simile al tuo così oggi ne vado più orgoglioso e fiero
avendo consegnato nelle mani di Don Zocca ex parroco di Santa Maria
Maddalena, quartiere saval Verona, la lettera di incarico e allegati
da presentare al Vescovo Zenti di Verona dove chiedo di aiutarmi anche
consigliarmi un avvocato competente sui diritti dei cittadini in
europa per un vibrante reclamo alla Commissione Denunce di Bruxelles
che ha archiviato la mia 5+2+ 90 pagine , non trovare sul caso il
mio diritto individuale sui diritti dei cittadini in europa
solamente a chiedere l’applicazione della legge firmata dai 28
stati RISOLUZIONE EUROPA o strategia europa 2020 6 luglio 2011
pagina 3/12 n. 13-14 dopo il 2013 fino al 2018 un metodo /anche come
il mio/ per un futuro in eurobbligazioni 60% Pil/Debito Pubblico , 23
milioni ( minimo) di persone economicamente attive a rischio
disoccupazione che valga anche in America sulla concorrenza dei Bond
Usa ovvero Mondiale. In fiduciosa attesa luigi crocco Verona un
povero cristiano nel mondo sul euro in
eurobbligazioni a favore del occupazione mondiale
Prego che lo Spirito Santo illumini le menti e i cuori alla comprensione vera e profonda che ognuno di noi serve e completa “un’altro”, tutti siamo utili e indispensabile per l’armonia del cosmo,– della VITA.