Papa Francesco durante la propria riflessione in occasione della preghiera mariana dell’, rivolgendosi ai fedeli presenti, ha sottolineato come la missione di Gesù, e pertanto sia della Chiesa che di ogni singolo cristiano, è “evangelizzare i poveri“: prendendo spunto dalle Letture odierne, il Vescovo di Roma, ha detto che “essere cristiano ed essere missionario è la stessa cosa” e che “l’annuncio messianico del Regno di Dio venuto in mezzo a noi si rivolge in modo preferenziale agli emarginati, ai prigionieri, agli oppressi“.
Facendo notare le differenze tra Gesù e i maestri del tempo, Bergoglio ha chiesto: “che cosa significa evangelizzare i poveri?“. A questa domanda tanto semplice nella sua risposta quanto profonda e piena di significati, il Santo Padre ha risposto spiegando che “significa anzitutto avvicinarli, significa avere la gioia di servirli, di liberarli dalla loro oppressione, e tutto questo nel nome e con lo Spirito di Cristo, perché è Lui il Vangelo di Dio, è Lui la Misericordia di Dio, è Lui la liberazione di Dio, è Lui chi si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà“.
La coscienza di questo ci porta inevitabilmente alla domanda successiva: “oggi, nelle nostre comunità parrocchiali, nelle associazioni, nei movimenti, siamo fedeli al programma di Cristo? “. Invitando tutto il Popolo dei fedeli così come ogni singolo cristiano ad un esame di coscienza, Francesco ha chiesto “L’evangelizzazione dei poveri, portare loro il lieto annuncio, è la priorità?“.
Nel rispondere ognuno a questa domanda, il Vesvovo di Roma ha indicato come non si tratti “solo di fare assistenza sociale, tanto meno attività politica. Si tratta di offrire la forza del Vangelo di Dio, che converte i cuori, risana le ferite, trasforma i rapporti umani e sociali secondo la logica dell’amore. I poveri, infatti, sono al centro del Vangelo“.
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Di fronte all’udito guasto, qualsiasi leale comunicazione è dislocata alla dispersione ed interdizione di ogni dialogo. Dinanzi agli occhi orbi, ogni cristallina verità si dilegua.
Le uniche realtà inestinguibili restano l’ipocrisia e l’egoismo: madre e padre di tutti i mali.
Dio voglia porre rimedio alle “disfunzioni” umane.
Buon lavoro.