In Piazza San Pietro al Regina Caeli si celebra l’Ascensione di Gesù in cielo alla destra del Padre, come indica il Vangelo di Marco 16,15-20, nel quale si legge che dopo aver chiesto ai discepoli di andare per il mondo a proclamare la Sua parola, “fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.”
Ma la scena rappresentata, sebbene sia un addio, non suscita nei discepoli tristezza, “nonostante il distacco dal Signore, essi non si mostrano sconsolati, anzi, sono gioiosi e pronti a partire missionari nel mondo.” Nello stesso modo anche noi dobbiamo essere gioiosi nel sapere che Gesù è in cielo accanto a suo Padre, perché questo avvenimento conclude la Sua missione sulla terra “infatti, se è per noi che Gesù è disceso dal cielo, è sempre per noi che vi ascende. Dopo essere disceso nella nostra umanità e averla redenta – Dio, il Figlio di Dio, scende e si fa uomo prende la nostra umanità e la redime – ora ascende al cielo portando con sé la nostra carne. È il primo uomo che entra nel cielo.”
Il fatto che sia in cielo ci dà speranza, “e in questo mistero ognuno di noi contempla la propria destinazione futura.” Inoltre sappiamo bene che questo non è un abbandono, Egli rimane nella preghiera, e ci ha rassicurati che avrebbe mandato lo Spirito Santo, anche questo deve essere motivo di gioia, “con lo Spirito Santo, si fa quel comandamento che Lui dà proprio nel congedo: -Andate nel mondo, annunziate il Vangelo-[…] È lo Spirito Santo di quel giorno, che Gesù ha promesso, e poi nove giorni dopo verrà nella festa di Pentecoste.”
Tutto quello che oggi riusciamo a fare è grazie ad esso, attraverso esso possiamo evangelizzare, è il regalo di Gesù che “se n’è andato con le piaghe, che sono state il prezzo della nostra salvezza, e prega per noi.”
Sant.mo Santo Padre, io son sempre stato restio ad esprimere ciò che provo intimamente. Son laureato alla Cattolica, e specializzato lì, sono medico. Avverto, per la prima volta, prego tenere riservato il msg, non so come mi sia venuto in mente di rivolgermi, se mi permette, sfacciatamente, al Santo Padre, l’esigenza di far presente, da uomo, da Cristiano, un dolore profondo. Leggo di oltre 50 bambini (BAMBINI!) morti, nel 2021 negli scontri israelo/palestinesi. Santo Padre! Son bimbi! La prego, intimamente, solo una preghiera. Questa vicenda mi sta lacerando: quale essere umano, nel 2021, può uccidere bambini? La prego, in ginocchio, li protegga, con la mano, che ha solo Lei, Santità, dello Spirito Santo.