È la discesa dello Spirito Santo presso gli apostoli l’argomento su cui si è incentrato il Regina Coeli odierno, episodio narrato in Atti 2,1-11 che racconta quanto avvenuto a Gerusalemme 50 giorni dopo la Pasqua di Gesù.
“Si manifestò con un «fragore» che all’improvviso si sentì venire dal cielo, come un «vento impetuoso» che riempì la casa dove si trovavano – ecco cos’è lo Spirito Santo, un- vento forte e libero. Non si può controllare, fermare, né misurare; e nemmeno prevederne la direzione. […] procede da Dio Padre e dal suo Figlio Gesù Cristo e irrompe sulla Chiesa, irrompe su ciascuno di noi, dando vita alle nostre menti e ai nostri cuori. Come dice il Credo: «È Signore e dà la vita».” Una nuova vita, e così come riuscì a fare quel giorno con gli apostoli che “non avevano ancora il coraggio di uscire allo scoperto, così fa con noi perché il Signore sa come raggiungerci e aprire le porte del nostro cuore. Egli manda su di noi lo Spirito Santo che ci avvolge e vince tutte le nostre titubanze, abbatte le nostre difese, smonta le nostre false sicurezze.”
Una nuova vita, una nuova voglia di portare la Parola ovunque, “lo Spirito ci rende nuove creature, così come fece quel giorno con gli Apostoli: ci rinnova, nuove creature.”
Ecco dunque il grande cambiamento, essi trovarono il coraggio di uscire per predicare, senza più nascondersi, annunciando a tutti che Cristo è risorto, e tutti poterono capire il loro messaggio, “perché lo Spirito è universale, non ci toglie le differenze culturali, le differenze di pensiero, no, è per tutti, ma ognuno lo capisce nella propria cultura, nella propria lingua. Lo Spirito cambia il cuore, allarga lo sguardo dei discepoli.” E deve unire, perché la Chiesa è unità, “lo Spirito di Dio è armonia, è unità, unisce le differenze.”