“Caino non ha pianto. Non ha potuto piangere.” ha ricordato Papa Francesco nell’omelia odierna presso il Sacrario Militare di Redipuglia: a distanza di cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a cui succedette pochi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, sembra che l’umanità ancora non abbia imparato la lezione essendo ancora dominata da “pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro, come pure gli imprenditori delle armi“, tutta gente che ha “scritto nel cuore: “A me che importa?”.“
Le parole scritte all’ingresso del Sacrario, ovvero “A me che importa?” sono state il leitmotiv che il Pontefice ha usato durante tutta l’omelia: “Caino direbbe: «Sono forse io il custode di mio fratello?»” che altro non è che la traduzione biblica del “a me che importa?“.
“Mentre Dio porta avanti la sua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla sua opera, la guerra distrugge. – ha detto il Santo Padre – Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l’essere umano.“. È chiaro dunque come chi sceglie la via della guerra si ponga al di fuori del cammino che Dio ha affidato ad Adamo, distruggendo il mondo al posto di custodirlo, ammazzando il fratello – come Caino – al posto che proteggerlo.
“La guerra stravolge tutto, anche il legame tra i fratelli. – ha ulteriormente commentato Bergoglio – La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione: volersi sviluppare mediante la distruzione…Tutte queste persone, che riposano qui, avevano i loro sogni, i loro progetti…, ma le loro vite sono state spezzate. Perché? Perché l’umanità ha detto: “A me che importa?”.“
“Anche oggi le vittime sono tante… Come è possibile questo? – ha chiesto il Vescovo di Roma – È possibile perché anche oggi dietro le quinte ci sono piani geolotici, interessi, avidità di denaro e di potere, c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante!“
L’umanità ha perso la capacità di piangere di fronte a tutti questi orrori, come la aveva persa Caino, il quale non pianse la morte del fratello: “Con cuore di figlio, di fratello, di padre, chiedo a tutti voi e per tutti noi la conversione del cuore: passare da “A me che importa?”, al pianto. – ha quindi concluso Papa Francesco – Per tutti i caduti della “inutile strage”, per tutte le vittime della follia della guerra, in ogni tempo. Il pianto. Fratelli, l’umanità ha bisogno di piangere, e questa è l’ora del pianto.“
Caro Vescovo di Roma Francesco il tuo linguaggio mi piace “assai” – come si dice a Roma -. Però l’uomo è di natura egoistica, e non altruista io compreso. Ecco la ragione della mia e nostra cecità. Tu Francesco, puoi usare bene qualsiasi parola che dici – sei un perfetto psicologo – a noi tuoi fratelli, e ci fai solo del bene. Anzi continua con divulgare il Vangelo come tu fai. Nel passato ha trionfato il male, e DIO lo ha punito con il diluvio universale, senza cancellare l’uomo/donna. Poi Egli ha promesso con l’arcobaleno la pace, fino alla fine del suo creato. Io sono stra convinto che Gesù ci è sempre vicino nel nostro cuore. Io distratto dalle felicità, e bellezze del suo mondo, e dell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza, senz’altro prego poco, per la pace del mondo. Certo che 8.000.000 circa, di caduti soldati, e 7.000.000 circa di caduti civili che fanno totale 15.000.000 di trapassati a migliore vita; strappata dalla felicità loro perduta. Io non ho le lacrime a sufficienza per piangerli. Si se mi concentro ne soffro immensamente, ma non bastano le mie mancate lacrime per fermare la mia cecità; ancora oggi si parla di organizzare vendette verso chi decapita in TV. Che vergogna, loro che le diffondono per audience, ma bisogna ricordare e precisare che in Siria già si usa la decapitazione in pubblica piazza. Ecco però l’America guerrafondaia, che è creatrice di armi che poi deve consumare il prodotto costruito, cerca alleati per la vendetta, e mai pensa di perdonare, e di donare soldi per il riscatto? Certo la scusa è che se loro cominciano a pagare, altri ne seguiranno l’esempio, ricattandoli? Invece non comprendono che il vile denaro di questo mondo nessuno, e ribadisco nessuno ne porterà in quell’altro mondo, nemmeno uno spicciolo. Allora per quale motivo non si divide la ricchezza di questo mondo verso i più poveri? Non comprendono i ricchi che affamare il mondo per il loro egoismo, non arriveranno mai alla pace. Nemmeno nei propri cuori esiste la pace, e pretendono di avere la pace. Osservo che nemmeno il popolo di DIO Israele è in pace. Come mai? Certo non comprendono, e non ammettono che Gesù è il Messia e lo stanno ancora aspettando? Io dico loro svegliatevi tutte le Nazioni del mondo bisogna cercare prima la pace nei propri cuori, poi di conseguenza la pace verrà spontaneamente in tutto il mondo. Ciao a presto
Caro Giuseppe, il fatto stesso di riconoscere i propri punti deboli, vuol dire che si incomincia a vedere.
E concordo con dal fatto per fare vedere il male c’è modo e modo di mostrare, perchè qua non si tratta di nascondere il male, ma di non istigare ulteriore male.
Ammiro i famigliari con illuminazione che nonostante tutto dicono no alla violenza.
il fatto è che non siamo compatti nella preghiera per vincere il male e si tende sottovalutare DIO, allora l’uomo ricorre alle proprie forze, per cui la partita è persa ancora prima di incominciare.
Il problema è cosa intendiamo come preghiera? lo paragonerei come” Golia contro re Davide”….
Penso che abbiamo un po’ di confusione, pensiamo all’Amore con il subire .
Porgere l’altra guancia non vuol dire menami dall’altra parte e nemmeno rendere con la stessa moneta. è il lato opposto della guancia….
buona giornata! Sara
“A me che importa?” A me importa, e tanto…se il Caino dei nostri tempi, uccide i miei fratelli nel Signore,…a me importa se si scatena la guerra e si distrugge quanto di più bello ci è stato donato dal Padre alla nascita,…a me importa, e molto, se il mio Papa viene minacciato e gli si offre, senza tanti preamboli, una croce ancora più pesante di quella che sta portando! E’ ora di abbandonare ogni indifferenza,… è ora di piangere e d’intenerire i nostri cuori, davanti a tanto dolore! Sì, meglio piangere ora e mettere un freno al veloce percorso del male,…piuttosto che non poter più frenare la cascata di lacrime che avremo, quando non riusciremo più a bloccare il rombo dei cannoni e lo strazio d’irrefrenabile spargimento di sangue. Il Papa è pronto a partire per noi e andare incontro al nemico…ma noi, con l’amore e la preghiera, faremo di tutto per fermarLo e supplicheremo Dio d’intervenire Lui, con la Sua potenza e la Sua misericordia…perché presto si ristabilisca la pace nel mondo. Signore abbi misericordia di tutti noi!
Omenirea a evoluat făcînd salturi atît calitative cât şi cantitative. Mai ales în ultimii o sută de ani progresul a cunoscut abordări nebănuite.
Filonul principal care a condus la această dezvoltare este gîndirea creatoare. Progresul omenirii nu ar fi fost posibil fără activitatea creatoare, teoretică sau practică a oamenilor. De aceea este firesc ca activitatea creatoare să fie considerată forma cea mai înaltă a activităţii omeneşti.
Să ne imaginăm unde ar fi fost omenirea astăzi dacă din cînd în cînd cîte o minte ageră, lipsită de prejudecăţi, creativă nu ar fi răsturnat teorii, limitări, bariere, care se considerau a fi de netrecut.
Creativitatea este sursa tuturor posibilităţilor. Este sursa care ne aruncă în necunoscut permiţându-ne să ne comparăm cu zeii. Însă aceasta va fi posibil numai dacă îndrăznim. Cîţi părinţi le spun copiilor lor că pot fi zei, eroi legendari, profeţi, sau chiar sfinţi? Cîţi părinţi le spun că ei pot să transforme lumea şi că pot face miracole?
Dacă la început creativitatea era considerată apanajul zeilor, elitei, geniilor, sau un dar divin, treptat creativitatea a fost integrată în viaţa de zi cu zi. Aproape că nu ne mai miră măruntele miracole care se petrec zi de zi în viaţa noastră. Acum ciobanii în vîrf de munte îşi conduc mioarele cu ajutorul g.p.s.-ului iar “afacerea” le merge strună atunci cînd folosesc telefonul mobil sau e-mail-ul. Poate că această explozie de creativitate tehnică nu ne este în realitate de un mare ajutor pentru că a dispărut starea de mister şi de sacralitate, sau poate că a luat-o în direcţii greşite. Poate că ar trebui să fim mai creativi în alte direcţii, acelea care ne-ar face într-adevăr mai fericiţi şi mai buni unii cu alţii.
Dar de unde această nevoie explozivă de creativitate? Astăzi mai toate strategiile marilor companii se bazează pe acest concept. După 1950 şi până în 1970 are loc o “explozie” de lucrări, studii, cercetări, etc. În 1950 Guilford care a pus bazele creatologiei moderne, arată că lucrări şi cărţi referitoare la creativitate erau foarte puţine, 0,153% iar în 1970 procentajul creşte până la 72,5%. În ţara noastră primul care acordă o importanţă deosebită creativităţii este F. Ştefănescu-Goangă, prin lucrarea “Selecţia capacităţilor şi orientatea profesională” în 1929.
Cercetările asupra creativităţii au abordat cele mai variate tipuri, grade şi niveluri ale activităţii creatoare. Datorită unei societăţi complexe a apărut nevoia de a rezolva probleme din ce în ce mai complexe şi în cel mai scurt timp. Altă cauză care a dus la dezvoltarea acestui domeniu a fost deschiderea erei spaţiului cosmic. Astăzi nici nu ne mai putem imagina viaţa fără avioane, elicoptere, submarine, vapoare, etc. lucruri la care Leonardo Da Vinci îndrăznea doar să viseze. Cine ştie poate că în viitor nici o.z.n.-rile nu ni se vor mai părea cine ştie ce şi poate că teleportarea în timp şi spaţiu va fi un banal transport local, regional, sau interstelar. Oricum ar fi să nu uităm că, creativitatea ne-a fost dăruită chiar de Creatorul nostru drag şi este mijlocul prin care noi înşine putem fi “mici dumnezei”. Este puntea între noi, creaţia şi El, Creatorul nostru. Cît valorificăm din această graţie depinde de noi. Depinde de noi dacă vrem să fim creatori sau nu, totul constă în atitudinea şi deschiderea pe care o avem. De aceea unii devin Sfinţi, Profeţi, Eroi, Personalităţi Geniale ,pentru că ei cred că pot orice!!!
Santo Papa gli uomeni devono capirre Ci nasciamo qui sulla TERRA, cresciamo , e muriamo qui. Questa e il corso normale della VITA. Impariamo, lavorriamo tanttissimo per essre benne(per noi stessi,) e puoi ci svegliamo alla FINE della nostra VITA quando siammo brutti, anziano vechii e anche TRISTI!!!.
Santo Papa Omul s-a obişnuit să-şi umple timpul cu tot felul de nimicuri, dar de Sufletul său PACATOS şi nevrednic uită mereu. Uită să-şi înalţe privirea şi gîndul spre cerescul sacru, uită de curăţirea sufletului. Este de necrezut cît de uşor cădem în păcat, în impuritate.
Pentru toţi cei a căror viaţă s-a transformat într-o rutină nevrednică, le aducem aminte că trebuie să ne îngrijim şi de timpul de după Bariera Vieţii !!!
Timpul nu iartă. Nu poate fi cumpărat. Nici cu toţi banii din lume adunaţi nu vom putea cumpăra nici măcar o clipă. În viata nostră ne-am obişnuit să pierdem zile întregi, ani, fără să fi făcut ceva însemnat sau real. La moarte ajungem însă să cerşim un minut. Încă un minut de petrecut în păcatul dulce.
Ceasornicul acesta al lumii ştie exact cît are fiecare în parte de stat în viaţă, pe pămînt.
Vreau să-mi înalţ privirea către cerul pur, neprihănit. Vreau să ascult vîntul duios ce-mi şuieră pe lîngă urechi dulcele cîntec al naturii. Vreau să simt cum aerul îmi pătrunde în plămîni şi-i spală de tot ce este impur, să simt mireasma florilor de cîmp şi sufletul să-mi fie plin de iubirea dulce a tinereţii, de viaţă, de fericire că ai alături fiinţa dragă ţie, perechea ta îngemănată.
Vreau, vreau, vreau toate astea… pînă nu este prea tîrziu,si voua acelasi lucru va doresc .
Laudat sa fie Isus Sfantul Papa,,