Nello Stadio dell’Aeronautica egiziana, al Cairo, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa. Si è trattato di uno dei momenti più attesi da parte della comunità cattolica egiziana, da sempre alle prese con una dura battaglia di integrazione in un Paese delicato, dai fragili equilibri socio-politici. Le stime parlano di almeno 25mila persone che in questa giornata così speciale hanno voluto prendere parte alla celebrazione Eucaristica del Santo Padre.
“Chi non passa attraverso l’esperienza della Croce fino alla Verità della Risurrezione si autocondanna alla disperazione. Noi, infatti, non possiamo incontrare Dio senza crocifiggere prima le nostre idee limitate di un Dio che rispecchia la comprensione dell’onnipotenza e del potere”. La Chiesa, ha detto il Papa, nasce con la Risurrezione, perché è quella che rende i cristiani più caritatevoli, misericordiosi, onesti e umani.
Proprio per questo “la vera fede è quella che ci induce a proteggere i diritti degli altri, con la stessa forza e lo stesso spirito con cui difendiamo i nostri. A dire il vero, più si cresce nella fede e nella conoscenza, più si cresce nell’umiltà e nella consapevolezza di essere piccoli”.
La fede che Dio vede di buon occhio, ha abbonito Francesco, è quella professata con la vita, poiché “l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità”. Qualunque altro tipo di estremismo che non sia la carità non proviene da Dio, anzi, è osteggiato da Lui stesso.
Il Papa ha poi detto ai fedeli di non aver paura di aprire il loro cuore a Cristo Risorto. I cristiani infatti devono farsi trasportare dalla forza del Signore: “Non abbiate paura di amare tutti, amici e nemici, perché nell’amore vissuto sta la forza e il tesoro del credente”!