“L’unico privilegio agli occhi di Dio è quello di non avere privilegi“: con queste semplici parole Papa Francesco ha spiegato il Vangelo di oggi ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro in occasione della preghiera mariana : per Dio non esistono “padrini” né provolegiati, così come non esistono condizioni umane che possano esclude dalla sua misericordia.
Il Vangelo del giorno ci presenta Gesù che si rivela quale il Messia “nella sinagoga di Nazaret, il villaggio della Galilea dove Gesù è cresciuto in famiglia ed è conosciuto da tutti“. La gente di Nazaret, al posto di riconoscerlo come il Messia “cominciano a fare la faccia storta, a mormorare tra loro” poiché nella sua patria Egli compie quei prodigi che ha compiuto altrove.
La gente di Nazaret, sottolinea Francesco, si sentiva in un certo qual modo privilegiata, essendo quella la città dove Gesù era cresciuto e pensava, evidentemente, che un Messia cresciuto proprio lì dovesse prima di tutto pensare alla sua comunità e non andare a fare prodigi altrove. Questo modo di ragionare, ha illustrato Bergoglio, è una vera e propria tentazione, alla quale anche noi oggi siamo esposti.
“È la tentazione di considerare la religione come un investimento umano e, di conseguenza, mettersi a “contrattare” con Dio cercando il proprio interesse. – ha spiegato il Santo Padre – Invece, nella vera religione, si tratta di accogliere la rivelazione di un Dio che è Padre e che ha cura di ogni sua creatura, anche di quella più piccola e insignificante agli occhi degli uomini“.
Il Vangelo di oggi ci invita a riflettere sul nostro modo di essere cristiani: riteniamo di avere una specie di diritto a ricevere la grazia di Dio per primi essendo parte del Popolo eletto? riteniamo che gli altri debbano essere esclusi dalla grazia di Dio? Gesù anche oggi continua ad “annunciare che nessuna condizione umana può costituire motivo di esclusione – nessuna condizione umana può essere motivo di esclusione! – dal cuore del Padre, e che l’unico privilegio agli occhi di Dio è quello di non avere privilegi. – ha concluso Papa Francesco – L’unico privilegio agli occhi di Dio è quello di non avere privilegi, di non avere padrini, di essere abbandonati nelle sue mani“.
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Semplicemente amore, vita , gusto e senso vero della sana famiglia… sono ormai miraggi lontani per troppi, sono i desideri che abbiamo nel cuore, che hanno bisogno in questa realtà costruita e artefatta e falsa di troppe esigenze non umane per reggere il peso della quotidianità. Ecco perchè oggi corriamo lontani, speriamo e lottiamo senza arrenderci, fino all’ultima goccia di sangue… per fortuna che esiste la speranza che riaccende la vita, riaccende l’amore, avvicina i cuori… ecco così che la manna scende dal cielo e questo non puo’ chiamarsi privilegio, ma solo misericordia, carità …. amore.
Imparzialità, assennatezza, incorruttibilità e onestà siano le guide dell’umanità, soprattutto da chi esercita potere, in ogni ambito. Circonvenzione, egoismo, tornacontismo e ipocrisia annullano ogni sano valore, precludendo alla fratellanza e alla civile, pacifica, evolutiva convivenza. E’ difficile, lo so, soprattutto quando i derivati di tali scadimenti hanno generato corruttele in elevati ed allignati poteri “occulti”. In ambito religioso, sarebbe auspicabile conformità di principi e coerenza di asserti nel tempo, le cui antitesi determinano perplessità e confusioni dispersive.In concreto, reale vicinanza agli “ultimi”, secondo l’esempio di Gesù. I “primi”, ancorchè non vadano dimenticati (ma non per mera pubblicità) hanno già i loro riferimenti “tutelativi”di privilegio. Gli “ultimi”, trascurati, si lasciano indifferentemente soccombere, innanzitutto alle prevaricazioni del proprio ambito. E ciò non corrisponde alle indicazioni di Gesù!