“Io sono innamorato come lo ero primo giorno?” Questa domanda, secondo Papa Francesco, deve sempre essere al centro della vita della coppia di sposi ma anche e soprattutto della vita di un sacerdote. Infatti la tentazione che tutti viviamo, sia chi sceglie la via del matrimonio che quella del sacerdozio, è che “il lavoro, le preoccupazioni un po’ ci fanno guardare altre cose, e dimenticare un po’ l’amore“.
La domanda, posta dal Pontefice ai presenti nel corso della riflessione mattutina in Casa Santa Marta, nasce direttamente dalla Lettura del Vangelo del giorno (Gv 21,15-19) nel quale Gesù domanda a Pietro «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?»
Questa medesima domanda Gesù la ripete ogni giorno, oggi: la ripete al Papa, successore di Pietro, ma la ripete a ogni vescovo e a ogni sacerdote. Gesù chiede, ha detto il Santo Padre, “come va l’amore di oggi, quello che fa Gesù, no? È come il primo?“,
Per questo noi stessi dobbiamo interrogarci, “Sono innamorato come il primo giorno?” oppure ho un po’ smarrito quell’amore che avevo per Gesù. E ancora, ha aggiunto Bergoglio: litigo con Gesù? Perché quando si è innamorati si litiga anche: “i coniugi litigano, litigano. E quello è normale” perché “quando non c’è amore, non si litiga: si rompe” ha chiosato il Vescovo di Roma.
È dunque importante per un sacerdote, come lo è per una coppia, continuamente ricordare il primo amore e pregare con coraggio, con decisione, anche litigando quando è necessario. “Mai dimenticare il primo amore. Mai” ha infatti commentato Papa Francesco, ma anche mai dimenticare che “il Signore ci ha chiamati” per essere pastori.
I sacerdoti, i vescovi, il Papa non sono “un intellettuale della filosofia o della teologia o della patrologia” ma prima di tutto sono dei pastori ai quali Gesù ha detto “pasci” il mio popolo: “pasci…con la teologia, con la filosofia, con la patrologia, con quello che studi, ma pasci… Sii pastore… perché il Signore ci ha chiamati per questo“. Se non sentiamo questo, finiamo per essere “un impiegato di questa ong che si chiama Chiesa” ma non siamo veri pastori.
Nell’essere pastori, ha quindi concluso Bergogio,non c’è “maestà” né “gloria” ma per tutti noi finirà “nel modo più comune, anche più umiliante, tante volte: a letto, che ti danno da mangiare, che ti devono vestire… inutile, lì, ammalato…“. Tuttavia questo è normale, “finire come è finito Lui“, come è finito il Signore.
Mi ricordo che da ragazzino mi facevo circa 10 Km a piedi per andare a Messa.
Penso, era amore. Vero!
facile da dire, ma difficile da fare: dopo 45 anni di matrimonio, mi sono stancata, il suo carattere è cambiato, ma anche il mio è cambiato; non ci sopportiamo più a vicenda; che dobbiamo fare? non lo sopporto più: è diventato maleducato, sempre negativo, sempre sarcastico; ora in famiglia si è aggiunta anche sua madre, questo contribuisce molto al nervosismo di entrambi: che dobbiamo fare? cosa debbo fare io? non ho il conforto di nessuno, anche perchè sono poco cattolica e non vado in chiesa, le persone che ho intorno a me e che frequentano la chiesa non mi sembrano sincere! ho questa impressione e non credo di sbagliarmi di molto!
L”AMORE ,E”UNA COSA MERAVIGLIOSA,SOPRATUTTO CHI LO PROVA TUTTI GIORNI, DIMOSTRANDOLO,CON I FATTI.
tra le tante verità ..pronunziate da Papa Francesco una ha accarezzato il mio cuore…quando c’è l’amore si litiga è normale ma quando non c’è l’amore si rompe …ed allora come litigo con mio marito ,ho sposato il primo amore,così litigo anche con Gesù..che non mi “ascolta” ,secondo la mia logica umana , e non provvede ad asciugare le mie lacrime di mamma Ecco mi scontro in questa realtà..però non riesco a non alzare gli occhi al cielo e continuare a cercarLo ..soprattutto negli occhi innocenti della mia rosa blu..Non so se l’amore è lo stesso di quando ero ragazza ma c’è!!
Testimoniare quotidianamente al proprio sentimento l’amore per la vita, significa magnificare virtuosamente l’armonia della coppia. Non vi è dubbio che un litigio, di tanto in tanto, rafforzi la coppia, migliorandola nella comprensione della propria esigenza spirituale. L’insieme di questo squisito frappé di sentimenti, lega indissolubilmente le coppie, tanto nel rapporto: Donna-Uomo a Dio; quanto tra Marito e Moglie, alla stessa Vita.
Queste mie, non sono delle massime, o men che meno, banali riflessioni prive di concreta esperienza vissuta; io e la mia Sposa, abbiamo da tempo tagliato il traguardo delle nozze d’oro, e che aggiungerVi, grazie a Dio ed alla nostra buona volontà, ancora ad oggi continuiamo e rinnovare quel primo grande amore, tra la soddisfazione dei nostri tre bravi figlioli, ed il cinguettio armonioso di ben cinque nipoti.- Ci risentiamo – Gabriele
Accettare la propria Umanita’,i propri limiti….sapendo che quando siamo deboli,in Cristo, siamo forti e vittorios.Ritornando al primo Amore…
Stupenda la catechesi di oggi, il primo amore è vero non si dimentica
purtroppo fra coniugi non sempre ci si ama come il primo giorno.Questo
non deve accadere con Gesù,per quanto mi riguarda posso dire che
attraverso tanti dispiaceri la mia fede è cresciuta rispetto al primo giorno. Litigare fa parte dell’amore, importante è rientrare in carreggiata…. tornare sempre a Dio! Grazie Papa Francesco per l’insegnamento che ci dai. Dio perdoni le nostre piaghe. AVE
io penso che una persona innamorata vera sia quella che è innamorata infinitamente di Gesù per quanto riguarda la donna e la Madonna per quanto riguarda l’uomo boffellistefania@infinito.it
Personalmente io che ho una vita solitaria, normalissima con pochi incontri, da Cristiano non consacrato come sono la maggior delle persone, penso che la costante meditazione in Gesù, sia la miglior medicina contro ogni distrazione più o meno seria, con la mente e col cuore anche nelle ore personali, intime..ma senz’altro dico una cosa banale,essendo i Pastori naturalmente attratti da Dio.
l’Ulivo bisogna saperlo piantare bene per crescere Forte