Non rimanere intrappolati nelle macerie, ma schierarsi con Gesù e farlo avvicinare ai nostri sepolcri. Così il Papa nell’omelia della Messa celebrata questa mattina in Piazza Martiri, a Carpi, sotto lo sguardo vigile ed emozionato di circa 70mila persone. Con un cielo grigio e qualche goccia di pioggia, il Papa si è rivolto ai presenti avvertendoli del fatto che “Dio non fa scomparire magicamente il male”: il Signore, semmai, è vicino a chi soffre e trasforma la sofferenza in un sentimento più forte e propositivo.
Anche chi soffre e chi ha sofferto, come appunto le popolazioni terremotate dell’Emilia, deve trovare la forza per decidere da che parte stare. “Si può stare dalla parte del sepolcro o da quella di Gesù. C’è chi si lascia chiudere nella tristezza e chi si apre alla speranza. C’è chi resta intrappolato nelle macerie della vita e chi, come voi, con l’aiuto di Dio solleva le macerie e ricostruisce tutto con speranza. Di fronte ai grandi interrogativi della vita abbiamo due strade: stare a guardare malinconicamente i sepolcri di ieri e di oggi, o far avvicinare Cristo ai nostri sepolcri”.
Ciascuno di noi, ha fatto notare Francesco, ha un “piccolo sepolcro”, una qualche ferita, un torto subito, un peccato che lo affligge o un rancore che cova dentro di sé. “Individuiamo oggi questi nostri piccoli sepolcri e invitiamo Gesù anziché stare nelle grotte oscure che abbiamo dentro”.
Il Papa vuole insomma che non ci si lasci imprigionare dall’idea della solitudine e della sfiducia; che non ci si pianga addosso, che non si ceda alla logica inconcludente della paura. “Il Signore – ha detto – desidera invece che vi apriate alla vita, all’incontro con Lui e alla Risurrezione del cuore”.
“Per quanto pesante possa essere il passato, o grande il peccato o forte la vergogna, non chiudiamo mai la strada al Signore. Togliamo davanti a Lui quella pietra che Gli impedisce di entrare: questo è il momento giusto per rimuovere il nostro peccato, l’orgoglio, le inimicizie tra gli uomini e l’attaccamento alle vanità mondale. Chiediamo la grazia di essere testimoni di vita in questo mondo che ne è assetato”.
Il Santo Padre ha fatto un bellissimo complimento alle popolazioni del luogo: sono molto laboriosi per la ricostruzione!
Buon lavoro a tutti noi
Santo Padre aiuta la mia famiglia schiacciata dalle macerie del dolore e della mancanza di lavoro a riprendere la strada di Dio e con Dio . Aitaci. Abbiamo tanto bisogno. Amen