“Anche i più deboli e i più vulnerabili, i malati, gli anziani, i non nati e i poveri, sono capolavori della creazione di Dio, fatti a sua immagine, destinati a vivere per sempre, e meritevoli della massima riverenza e rispetto.” E’ questo il cuore del messaggio di Papa Francesco ai cattolici di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda in occasione della Giornata per la Vita.
Già nel passato il Pontefice aveva parlato della e a dire il vero é questo un tema ricorrente al quale il Vescovo di Roma pone molta attenzione. Del resto il percorso di vita di Papa Francesco, il suo provenire dalle periferie del mondo, laddove persone vivono tra i rifiuti nelle infinite “villas miserias“, ovvero le baraccopoli di Buenos Aires, ha sensibilizzato particolarmente il Pontefice su queste realtà. Le persone viste da un punto di vista puramente funzionali, organismi atti alla produttività vengono trasformate inevitabilmente in scarti, da buttare, nel momento in cui non servono più alla società.
Ecco dunque che l’anziano, il debole, il povero finanche il non nato, svuotati della loro umanità, diventano elementi di intralcio, esattamente come i rifiuti che vanno “trattati” grazie una procedura standard che permetta di gestirli, di razionalizzarli. Per questo immagazziniamo l’anziano nelle case di cura, il debole negli ospedali o nei centri riabilitativi, il povero nelle case di accoglienza: per ognuno vi é un luogo adatto, che non é il luogo del cuore. Una struttura priva di anima che saprà trattare le persone nel modo adatto, in questo modo nuovamente assimilandoli nel procedimento produttivo della società, poiché questi diventano nuova materia attorno alla quale costruire economia.
Tuttavia l’invito di Papa Francesco é a non dimenticare mai che questi “scarti” sono in vero capolavori della creazione. Dobbiamo riconsiderare la prospettiva nella quale ci mettiamo in contatto con il mondo: usare il cuore e non le idee. Parlare per concetti astratti ci porta a perdere l’umanità: riduciamo le persone ad oggetti. Dobbiamo invece riconoscere in loro lo stupore della creazione e renderci partecipi delle loro sofferenze, aiutandoli. E’ questo l’esempio del che dobbiamo avere a mente ed é questo l’invito rivolto a medici, infermieri e personale sanitario a essere animati dallo stesso spirito di .
Per questo dobbiamo “pregare, permettetemi di dirlo, con la carne: che la nostra carne preghi. Non con le idee. Pregare con il cuore”
Papa Francesco: SEI UN MITO! Anche se fisicamente lontana da Rio, sono li` con lo spirito, insieme a quei ragazzi accorsi a fare festa con te!
In questo tempo presente dove conta l’apparire,il denaro,la salute del corpo difficilmente si incontra un samaritano che si prenda cura dei piu’ deboli. Che Papa Francesco non si stanchi mai di impartire lezioni affinche’saremo in grado di praticare il sentimento dell’AMORE.Grazie Papa Francesco !!!