All’Angelus nel giorno della solennità del Corpus Domini il Papa spiega come Cristo istituì l’Eucaristia durante il percorso della sua vita e soprattutto in alcuni momenti salienti come quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci: Gesù benedice cinque pani e due pesci, li spezza, i discepoli distribuiscono, e «tutti mangiarono a sazietà», dice il Vangelo… Chi riceve con fede il Corpo e il Sangue di Cristo non solo mangia, ma viene saziato. Mangiare ed essere saziati: si tratta di due fondamentali necessità, che nell’Eucaristia vengono appagate.
Tutti mangiano ,dice Francesco, Gesù dopo aver predicato volle dar da mangiare a chi lo aveva seguito: il pane aumenta passando di mano in mano, e mentre mangia, la folla si rende conto che Gesù si prende cura di tutto. Questo è il Signore presente nell’Eucaristia: ci chiama ad essere cittadini del Cielo, ma intanto tiene conto del cammino che dobbiamo affrontare qui in terra. Se ho poco pane nella borsa, Lui lo sa e se ne preoccupa.
Il Signore vuole quindi soddisfare tutti i nostri bisogni elementari, precisa il Santo Padre, dando l’esempio ai discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare» Anche noi quindi dobbiamo adorare l’Eucaristia prendendoci cura del prossimo: attorno a noi c’è fame di cibo, ma anche di compagnia, c’è fame di consolazione, di amicizia, di buonumore, c’è fame di attenzione, c’è fame di essere evangelizzati.
E oltre a mangiare dobbiamo essere saziati precisa il pontefice: La folla si saziò per l’abbondanza di cibo, e anche per la gioia e lo stupore di averlo ricevuto da Gesù! E per essere saziati il nutrimento deve essere condito di amore che sicuramente troviamo nel Corpo e Sangue di Cristo: ci dà sé stesso: si fa nostro compagno di viaggio, entra nelle nostre vicende, visita le nostre solitudini, ridando senso ed entusiasmo. Questo è quindi il concetto di sazietà, ossia dare un senso alle nostre vite, quel “di più” che è appunto la presenza del Signore dice Bergoglio.