Migranti, sì all’accoglienza: loro ci rendono persone migliori

“Bisogna impegnarsi sempre di più nel favorire la cultura dell’accoglienza e della solidarietà, e nel promuovere la pace e la fraternità tra i popoli”. Questo il messaggio lanciato da Papa Francesco ai partecipanti all’incontro “Mediterraneo: un porto di fraternità”.

Nel messaggio inviato al vescovo di Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli, il Papa ha incoraggiato i cristiani e i giovani dei Paesi medterranei, così come “le persone di buona volontà”, a guardare ai migranti come ad un’opportunità di crescita umana, di incontro e di dialogo. Come ad un’occasione “per annunciare e testimoniare il Vangelo della carità”.

Francesco ha quindi elogiato questa iniziativa, organizzata proprio per stilare la “Carta di Leuca” dove i giovani presenti all’incontro chiedono formalmente ai potenti della Terra di promuovere la pace, di bandire le armi e di impegnarsi in modo concreto nell’apertura di corridoi umanitari per i rifugiati di guerra.

A commentare le parole del Papa è, tra gli altri, Donatella Parisi, portavoce del Centro Astalli. “Papa Francesco – ha detto – manda un messaggio ai 250 ragazzi riuniti in Puglia, ma in realtà il suo è un messaggio che vuol arrivare a tutti i giovani del mondo, specie quando dice di aprirsi, di conoscere, di essere curiosi, perché l’incontro con l’altro è e sarà sempre un’occasione di crescita. Il Papa si muove così controcorrente, ribalta la prospettiva. Sì, perché ci dice che i migranti sono persone che possono renderci migliori”.

Approfittando del tema, Donatella Parisi spezza una lancia a favore delle Ong attive nel Mediterraneo: le Ong, dice, “sono in mare e salvano vite perché non c’è ancora un’alternativa al salvataggio; se ci fosse un’alternativa italiana, europea, non ci sarebbe più bisogno della loro presenza in mare. D’altronde, oggi come oggi, l’unica via per arrivare in Europa è quella di imbarcarsi su questi gommoni estremamente pericolosi, in un mare sempre più minaccioso”.