Papa Francesco, nel costituire i nuovi cardinali durante il Concistoro di oggi, ha dato loro quattro linee guida per il loro operare tra la gente, “amate, fate il bene, benedite e pregate“, sottolineando che “nel cuore di Dio non ci sono nemici, Dio ha solo figli” e per questo dobbiamo amare tutti, nemici, compresi, fare del bene a tutti senza escludere nessuno o classificare le persone, benedire e pregare per tutti.
Nel commentare “il discorso della pianura” (cfr Lc 6,27-36), Francesco ha sottolineato come Gesù, dopo aver chiamato a sé gli Apostoli, li mandi tra la gente a indicare proprio che la loro missione è quella di andare “al cuore della folla“, una moltitudine che è “tormentata” e che ha bisogno di loro. In questo modo, il Signore, ci indica che la vetta non si raggiunge rimanendo in cima al monte, ma andando tra la gente, trasformandosi in strumenti della misericordia del Padre.
Nel fare questo, però, Gesù “potremmo dire da quattro esortazioni […] per plasmare la loro vocazione nella concretezza, nella quotidianità dell’esistenza“. Queste sono “azioni che facilmente realizziamo con i nostri amici, con le persone più o meno vicine, vicine nell’affetto, nei gusti, nelle abitudini“, ha commentato il Papa, e sono “amate, fate il bene, benedite e pregate“.
Tuttavia, Gesù sempre aggiunge un elemento di novità e anche in questo caso, “il problema sorge quando Gesù ci presenta i destinatari di queste azioni, e in questo è molto chiaro, non usa giri di parole né eufemismi. Amate i vostri nemici, fate il bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi trattano male” (cfr vv. 27-28).
La rivoluzione di Gesù è proprio questa: al posto di seguire i nostri istinti che ci porterebbero a screditare, squalificare e maledire il nostro nemico, “Gesù ci dice: amalo, fagli del bene, benedicilo e prega per lui“.