La quarta e ultima domenica di Avvento si torna a parlare, all’Angelus in Piazza San Pietro, dell’Annunciazione a Maria della nascita del Messia da parte dell’angelo.
Tutte le donne, spiega Papa Francesco, avrebbero voluto avere quella gioia, ma “insieme alla gioia, quelle parole preannunciano a Maria una grande prova. Perché? Perché in quel momento ella era -promessa sposa-. In tale situazione, la Legge di Mosè stabiliva che non dovevano esserci rapporti e coabitazione. Dunque, avendo un figlio, Maria avrebbe trasgredito la Legge, e le pene per le donne erano terribili: era prevista la lapidazione .”
Quindi Maria si trova dinanzi ad una scelta, ma invece di chiedere magari di pensarci un pò, o addirittura di rifiutare, la sua risposta pronta è “ Avvenga per me secondo la tua parola. ” Ma questa, continua il Pontefice, “ non è rassegnazione. Non esprime un’accettazione debole e remissiva, esprime un desiderio forte, un desiderio vivo. Non è passiva, è attiva. Non subisce Dio, aderisce a Dio. ”
Lei non rinvia come spesso facciamo noi, e “ oggi, alle porte del Natale, Maria ci invita a non rimandare, a dire “sì”: “Devo pregare?” “Sì, e prego”. “Devo aiutare gli altri? Sì”. E ricordiamo che anche se ogni sì che diciamo a noi stessi ci costa, non può mai essere paragonabile al sì coraggioso che ha espresso Lei donando se stessa al Signore.
E infine la raccomandazione più importante, in questo periodo che ci vede forse anche sconfortati ma sicuramente confusi “ anziché lamentarci di quello che la pandemia ci impedisce di fare, facciamo qualcosa per chi ha di meno: non l’ennesimo regalo per noi e per i nostri amici, ma per un bisognoso a cui nessuno pensa! E […]andiamo a pregare. […] l’importante è Gesù. Il consumismo, fratelli e sorelle, ci ha sequestrato il Natale. Il consumismo non è nella mangiatoia di Betlemme: lì c’è la realtà, la povertà, l’amore. Prepariamo il cuore come ha fatto Maria: libero dal male, accogliente, pronto a ospitare Dio. ”