Per conservare la fede non dobbiamo limitarci a difenderla, è questo la riflessione dell’Apostolo Paolo al termine della sua vita e da questo Papa Francesco trae un insegnamento per tutti noi.
Come ha fatto San Paolo a conservare la sua fede fino al termine della sua vita nonostante le difficoltà e le incertezze di cui abbiamo parlato anche ? San Paolo per tutta la sia vita non ha nascosto la sua fede ma la ha portata ovunque, la ha irradiata: ha fatto in modo che il calore della sua fede giungesse anche alle persone con cui veniva in contatto.
Per conservare la nostra fede non dobbiamo tenerla nascosta in una cassaforte ma al contrario dobbiamo fare scelte coraggiose: non dobbiamo farci spaventare dal diverso, da ciò che è ostile o lontano ma anzi dobbiamo andare verso le periferie, in particolar modo verso le periferie esistenziali.
Coloro che vivono al margine della società, coloro che consideriamo “scarti” sono le persone più vicine a Dio e noi, che siamo chiamati a una scelta di coerenza rispetto quanto professiamo, non possiamo rimanere sordi a questo invito: “San Paolo ha conservato la fede perché, come l’aveva ricevuta, l’ha donata – chiarisce Papa Francesco – spingendosi nelle periferie, senza arroccarsi su posizioni difensive.“
E più San Paolo dona la sua fede agli altri più si avvicina a Gesù, più si sente amato da Dio. Nell’ infatti il pontefice, sulla tomba del beato Giovanni Paolo II, ci ricorda che “senza l’amore di Cristo, senza vivere di questo amore, riconoscerlo, nutrirci di quell’amore, non si può essere cristiano“.
Nel donare la sua fede agli altri, nell’andare verso gli altri, fuori da se stesso, verso le periferie San Paolo sperimenta sempre di più il rapporto di amore che unisce ogni cristiano con Dio. Ed è proprio questo che permette all’Apostolo Paolo di conservare la sua fede sino alla fine: come ogni cristiano anche San Paolo “si sente guardato dal Signore, con quello sguardo tanto bello, amato dal Signore e amato sino alla fine.”
Questa è una cosa che faccio sempre, Santo Padre, mi spingo sempre oltre le periferie esistenziali, ma la capacità che ho nel comunicare bene le cose di Dio unita alla forza che dò al mio linguaggio (perché ho contemplato bene le cose che dico) mi portano ad essere rifiutato dal mondo. Qualcuno dice che ho il potere di fare sentire le persone che mi ascoltano come delle nullità ma non lo faccio apposta, io cerco di spiegarmi bene quando mi chiedono delle cose su Gesù, ma chi è dall’altra parte non si aspetta che io lo so fare bene e ci rimane male.
ANCHE GIUSEPPE SI SPINGE NELLE PERIFERIE PER DONARE LA FEDE RICEVUTA. EPPURE…
Eppure, Santo Padre, ci sono sacerdoti che vietano, a persone che mi piace definire “apostoli laici di periferia”, di formare cenacoli di preghiera di periferia. Sa perché? Perché non hanno il permesso scritto della curia, o perché quella Madonnina magari non è riconosciuta dalla Chiesa; nel caso specifico parlo della Regina del Castello di Oliveto Citra (SA).
Perché questi sacerdoti non vanno loro in giro per le case a recitare e ad insegnare alle famiglie ed ai giovani il Santo Rosario? Perché durante in periodo pasquale non vengono più a benedire le nostre case? Perché i ragazzi si fermano molto spesso sempre e solo alla prima od al massimo alla terza Comunione?
Santo Padre quanto mi piacerebbe presentarLe questa persona ed il suo piccolo gruppo itinerante e magari ricevere da Lei il famoso “permesso”. Giuseppe, è il nome di questa “sentinella di Maria” e ventotto anni fa, da bestemmiatore incallito, invitato dalla moglie a recarsi in pellegrinaggio ad Oliveto Citra, tanto per…; trova in questo santo luogo, la vocazione laica.
Oliveto Citra e la Regina del Castello diventano la sua seconda casa e la sua Prediletta Madre; promette, alla Vergine Santa, di spendere tutto il resto della vita, come sentinella itinerante. Prega ed insegna a pregare riuniti intorno alla statuetta di Maria, il Santo Rosario.
E’ vero, Giuseppe è “solo” un bidello. Qualche volta omette la “h” davanti ad una “o”; qualche altra volta “canone” diventa “cannone” ed un perché diventa un “percè”. Ma, l’Amore e l’Azione, dimostrati in tutti questi anni a Maria, non valgono forse più di una mancata”h”?
Non ha forse la Chiesa bisogno anche di questi apostoli? Su cosa Giuseppe sarà giudicato da Gesù?
Giuseppe è apprezzato dai docenti e dagli alunni che spesso si fermano da lui per conoscere qualche “fattariello” su qualche santo. Quanti ne conosce. E’ un piacere essere in sua compagnia. Anche io lavoro in questa scuola, gli voglio un sacco di bene e la mia testimonianza è vera.
Santo Padre, ci inviti e se non può faccia giungere a Giuseppe questo “permesso scritto autografo”. Ci inviti, magari dopo che i medici avranno messo a posto per l’ennesima volta, le mie coronarie. Questa volta l’intervento, se intervento sarà, è delicato davvero.
Ed a voi lettori sapete cosa chiedo? Chiedo preghiere non per me, ma per Giuseppe. Ha pianto ed anche tanto quando gli è stato comunicato dal sacerdote questo divieto.
Però, se… conosco… bene… Giuseppe, non sarà certo un divieto a fermarlo. Io, da amico, l’ho avvertito. Peppì, fermati per il momento. Aspettiamo il permesso, vediamo come fare. Padre Pio diceva: – Bisogna amare la Chiesa anche quando ti bastona-. Giuseppe, la Chiesa la ama; ma Ama molto di più Maria, che della Chiesa ne è la Madre.
Ciao guaglju’, poi vi faccio sapere; di Giuseppe e… delle mie coronarie. 🙂
credo ,che ,il vero cristiano,si vede ,quando ,a tanti problemi, e il suo rapporto ,con la fede,se la rafforza,oppure si lascia trascinare ,dal momento peggiore della sua vita.|
Io custodisco la mia fede come un bene prezioso, nascosta dentro la mia anima nel mio cuore! poche volte ho potuto condividere con le persone questo dono così prezioso , ho sempre trovato persone altezzose poco disposte a parlare ad ascoltarti, allora ho scelto di non parlare, ma di agire come potevo per testimoniare l’amore del signore, quello stesso amore che lui ha avuto per me!
Non ringrazierò mai abbastanza Dio per averci donato LEI PapaFrancesco La sua Testiminianza è Vangelo vivo
C’era veramente bisogno di un Timoniere saldo che deviasse la navigazione di una Chiesa arroccata sui suoi privilegi terreni verso le periferie del mondo la dove tra gli ultimi i dimenticati cammina Cristo Signore.
Una Chiesa umile che abbraccia i malati e bacia i piccolini una Chiesa gioiosa che rilascia autografi ai bambini del Sudamerica una Chiesa infine che allarga come la Croce le sue braccia a tutti gli uomini di buona volontà
Grazie Papa Francesco e che il Signore le dia per lungo tempo la forza di portare a termine la sua Pastorale salvifica per il mondo intero
condivido e mi associo ai pensieri espressi da Luigi