Tutt’oggi nella Chiesa vi sono persone che usano la rigidità per nascondere i propri peccati. E’ il monito lanciato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Partendo dalla Prima Lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, il Santo Padre si è soffermato per un po’ sulla figura di San Paolo che da strenuo persecutore si trasforma in una persona mite e paziente. In un ottimo annunciatore del Vangelo. Lui era rigido, ma onesto. Per questo non è mai stato condannato da Gesù: perché Gesù condannava “i rigidi che non erano onesti”.
“Sono i rigidi della doppia vita: si fanno vedere belli e onesti, ma quando nessuno presta loro attenzione si macchiano di cose brutte. Invece questo ragazzo era onesto. Io penso, quando dico questo, a quanti ragazzi cadono nella tentazione della rigidità, oggi, nella Chiesa. Alcuni di loro sono onesti e buoni, per cui dobbiamo pregare affinché il Signore li aiuti a crescere sulla strada della mitezza”.
Alcuni soggetti interni al mondo ecclesiastico, ha aggiunto Francesco, “usano invece la rigidità per coprire debolezze, peccati e malattie di personalità”. Usano un atteggiamento di questo genere per affermarsi sugli altri. E questo non va bene.
Il Papa ha detto chiaramente che può esserci dialogo tra la sufficienza, la rigidità e la mitezza. Il dialogo fra un uomo onesto e Gesù, che gli parla con dolcezza, è la strada per definire il buon cristiano: “La strada del buon cristiano – ha infatti sottolineato il Papa – è quella che gli impone di seguire le tracce che Gesù gli ha lasciato, tracce della predicazione, tracce della sofferenza. La traccia della Croce e quella della Risurrezione. Oggi preghiamo per i rigidi, per i rigidi ipocriti, per quelli che conducono una doppia vita. Quelli a cui Gesù diceva: ‘Fate ciò che dicono, ma non ciò che fanno'”.
Carissimo Santo Padre,
per favore potresti farmi capire se l’importo dell’ultimo bonifico, quello che mi hai inviato verso la banca UniCredit, era di sessanta milioni di euro?
Se non era questa la cifra, fra due giorni, formulerò la stessa domanda con una cifra più alta.
In attesa di un Tuo riscontro, T’invio i miei più affettuosi saluti con abbracci, baci e carezze.
Belpasso, 05-05-2017 Nicoloso Salvatore
Quello che mi crea tristezza e la constatazione che molti di questi “rigidi” e’ dentro la chiesa, sporcano l’immagine bella, piena di amore e carita’ che ha per noi DIO PADRE, CI HA DONATO MARIA E GIUSEPPE PER POTERCI DONARE GESU’, Loro umilmente hanno detto SI per amore—–Questo splendito flusso d’amore lo abbiamo fermato con la nostra “rigidita’”, l’egoismo, il protagonismo, lottare per avere di piu’ per apparire di piu’, calpestare approfittare dell’onesto mite.–non e’ vittoria, e’ sconfitta di tutti—-
Santo Padre, circa il nascondere come realmente si e’ nel male, a Roma c’era una massima che citava; mettere l’immondizia sotto il tappeto fa si che si accumula, prima o poi, scoppia——