Essere fedeli portatori del messaggio di Gesù durante tutta la nostra vita, senza annacquare la nostra identità cristiana, lasciandoci affascinare dalla mondanità, è stato il centro della omelia di Papa Francesco celebrata oggi, 9 giugno 2015, nella cappella della Residenza Casa Santa Marta.
Il Santo Padre, facendo riferimento alla Prima Lettura (2 Cor 1, 18-24), nella quale Paolo parla ai Corinzi dell’identità cristiana, ha fatto notare come “è vero, c’è il peccato, e il peccato ci fa cadere, ma noi abbiamo la forza del Signore per alzarci e andare con la nostra identità. – ha detto – Ma io direi anche che il peccato è parte della nostra identità: siamo peccatori, ma peccatori con la fede in Gesù Cristo“.
La fede, ha ulteriormente spiegato il Pontefice, non nasce dalla conoscenza ma “è un dono di Dio e che è entrata in noi da Dio. È Dio stesso che ci conferma in Cristo. E ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo” ed è proprio alla luce di questo che possiamo dire che “è Dio che ci dà questo dono dell’identità“.
La nostra vita è un lungo cammino, durante il quale siamo chiamati a rimanere fedeli, lasciandoci guidare dallo Spirito Santo, evitando alcuni errori che possono portarci ad annacquare la nostra identità cristiana.
Il primo di questi errori è quello di “passare dalla testimonianza alle idee“, ovvero “annacquare la testimonianza“: “«Eh sì, sono cristiano. Il cristianesimo è questo, una bella idea. Io prego Dio». E così, dal Cristo concreto – ha spiegato il Vescovo di Roma – passiamo a questa religione un po’ soft, sull’aria e sulla strada degli gnostici“.
Il secondo errore, è quello di “allargare tanto la coscienza che lì c’entra tutto… Non solo moralmente, ma anche umanamente. La mondanità è umana. E così il sale perde il sapore. – ha concluso Bergoglio – E vediamo comunità cristiane, anche cristiani, che si dicono cristiani, ma non possono e non sanno dare testimonianza di Gesù Cristo. E così la identità va indietro, indietro e si perde“.
Senza vedere e sapere, si perviene soltanto a sentenze sconclusionate e presuntuose.
Dio guidi la vista dei saccenti, evitando aberranti verdetti fuori luogo.
Chi medita e mette in pratica la parola di Dio senza pregiudizio alcuno passera’ dalla Misericordia divina del Padre, per chi non vede resteranno chiusi i loro occhi e bruceranno nel fuoco preparato per i perversi. Sbagliare e’ umano perseverare e’ diabolico. Che Dio ti Benedica Francesco Papa buono e Santo, Maria ti protegga sempre.