Papa Francesco nella riflessione prima del primo Angelus della domenica del nuovo anno è nuovamente tornato a parlare di pace, mettendo in luce come “gli uomini parlano tanto della luce, ma spesso preferiscono la tranquillità ingannatrice del buio” così allo stesso modo “noi parliamo tanto della pace, ma spesso ricorriamo alla guerra o scegliamo il silenzio complice, oppure non facciamo nulla di concreto per costruire la pace“.
“Il cuore dell’uomo – ha spiegato il pontefice – può rifiutare la luce e preferire le tenebre, perché la luce mette a nudo le sue opere malvagie“. Infatti notiamo come “chi fa il male, odia la luce” così come “chi fa il male, odia la pace“.
In tal senso, ricordando il tema della Giornata Mondiale della Pace, celebrata il primo giorno del nuovo anno 2015, Papa Francesco ha auspicato che “si superi lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Questo sfruttamento è una piaga sociale – ha detto – che mortifica i rapporti interpersonali e impedisce una vita di comunione improntata a rispetto, giustizia e carità. Ogni uomo e ogni popolo hanno fame e sete di pace; pertanto è necessario e urgente costruire la pace“!
Tuttavia, ha poi precisato il Santo Padre, “la pace non è soltanto assenza di guerra, ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con sé stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri. Questa è la pace“.
Alla luce di questo è chiaro che “far tacere le armi e spegnere i focolai di guerra rimane la condizione inevitabile per dare inizio ad un cammino che porta al raggiungimento della pace nei suoi differenti aspetti” ma questo non è sufficiente.
La mancanza di pace non inizia con le guerre, ma inizia dalle “tensioni nelle famiglie e nelle comunità“, pensiamo infatti a “quante famiglie, quante comunità, anche parrocchiali, c’è la guerra! – come pure ai contrasti accesi nelle nostre città e nei nostri paesi tra gruppi di diversa estrazione culturale, etnica e religiosa“.
Questi sono i primi piccoli focolai di guerra che poi si alimentano uno con l’altro e si trasformano nelle grandi guerre: per fermare tutto questo “dobbiamo convincerci, nonostante ogni contraria apparenza, che la concordia è sempre possibile, ad ogni livello e in ogni situazione. Non c’è futuro senza propositi e progetti di pace! Non c’è futuro senza pace!“
Ancora una volta il S.Padre tocca un argomento a Lui tanto caro: la pace. La pace in tutti i suoi aspetti. E lo fa a modo Suo….con semplicità, partendo dalla singola persona, dal nucleo familiare cuore della società. In questo modo invita ognuno di noi a fare la pace con chi ci sta vicino e poi, allargando questo messaggio di volta in volta, fino ad arrivare al concetto di pace più alto.
Marilena,
vedi, anche Papa Francesco fa riferimento al silenzio complice.
La pace si costruiesce: non può nascere nè dal niente, né dall’accettazione silente di tutto.
L’uomo di oggi oltre che aver perso i valori colonne portanti di una società, ha perso il senso della parola AMORE che intendo per sé stesso e per l’armonia Universalel infatti.
E’ un uomo prodotto dal capitalismo
educato sul consumismo sfrenato a volte inutile e dannoso. Senza veri modelli da seguire. Ha perso non solo fa fede, ma anche la spiritualità.
I grandi conduttori ne sono responsabili in grande parte di questi problemi economici e sociali.
Un futuro non si può nemmeno costruire senza lavoro Simpatico Papa e oggi noi genitori siamo disperati senza lavoro perché troppo vecchi Per il lavoro è esasperati di una politica ingiusta che non sa nemmeno un posto di lavoro per i nostri figli. IP ho un figlio di 20 che dopo aver fatto 6nesi di duro lavoro in mercantile è ancora a casa perché le compagnie come tutti gli imprenditori prendono gli indiani pakistani e altro con contratti stranieri per pagare molto meno. Questa non è politica che governa ma che distrugge volontariamente .