Lasciato il , Papa Francesco prosegue nel suo viaggio apostolico in Brasile recandosi presso l’Ospedale San Francesco di Assisi che egli stesso definisce un “santuario della sofferenza umana“.
Due sono i temi principali attorno ai quali il Pontefice sviluppa il suo intervento: l’abbracciare il prossimo e il donare speranza.
Infatti ricorda il Vescovo di Roma, come già aveva fatto nell’omelia a Santa Marta del , la conversione di San Francesco d’Assisi diventa concreta nel momento in cui abbraccia il lebbroso. Per questo dobbiamo “imparare ad abbracciare chi è nel bisogno, per esprimere vicinanza, affetto, amore“. Ecco dunque che non é con la liberalizzazione delle droghe che si risolve il problema delle dipendenze chimiche ma bisogna affrontare i problemi alla base dell’uso delle droghe, con una educazione mirata ai giovani che insegni loro i valori corretti che costruiscono la vita comunitaria nonché accompagnando coloro che sono in difficoltà e dando loro fiducia.
Ed é proprio la fiducia, la speranza nel futuro, la chiave di volta che garantisce il successo dell’azione di recupero dalla dipendenza chimica. Non é infatti sufficiente abbracciare chi si trova in questo difficile momento della propria vita ma bisogna direttamente infondergli fiducia, fargli capire che é possibile un mondo differente.
Cari amici, vorrei dire a ciascuno di voi, ma soprattutto a tanti altri che non hanno avuto il coraggio di intraprendere il vostro cammino: Sei protagonista della salita; questa è la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno può fare la salita al tuo posto. Ma non siete mai soli! La Chiesa e tante persone vi sono vicine. Guardate con fiducia davanti a voi, la vostra è una traversata lunga e faticosa, ma guardate avanti, … A tutti voi vorrei ripetere: non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciatevi rubare la speranza! Ma vorrei dire anche: non rubiamo la speranza, anzi diventiamo tutti portatori di speranza!
con l’aiuto della Mamma Celesta e il Santo Padre dono il mio cuore