“In questi tempi difficili è necessario ricordare che la pace è un dono che gli uomini non devono mai smettere di chiedere a Dio”. E’ quanto ha affermato Papa Francesco in un messaggio rivolto Cappellani militari cattolici in occasione del loro 59esimo Pellegrinaggio Militare Internazionale, in programma dal 19 al 21 maggio a Lourdes.
Nel messaggio, firmato dal segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice ha ringraziato quanti operano “per il ripristino e il mantenimento della pace nel mondo”. Invitando tutti a pregare per la riconciliazione, Francesco ha ricordato che “Dio risponde sempre alle preghiere dei suoi figli” e che “lo fa concretamente, suscitando artigiani di pace, di fraternità e di solidarietà”.
Da qui l’esortazione del Papa ai militari affinché guardino a Gesù per vincere la battaglia del male e dell’odio e diventare, in questo modo, “veri testimoni della verità”.
Infine il Papa ha espresso tutta la sua vicinanza e il suo supporto a quanti sono sotto le armi, in situazioni che li espongono al rischio e al pericolo continuo. A loro ha quindi affidato la protezione della Madonna di Lourdes, figura alla quale i Cappellani militari sono sempre stati particolarmente devoti.
Nella stessa giornata il Papa ha incontrato i vescovi peruviani, giunti in Vaticano per la loro visita ad Limina. Quello tra Francesco e i vescovi sudamericani è stato un dialogo intenso, durato la bellezza di tre ore, nel corso del quale sono stati affrontati molti temi, ed in particolare le speranze e le difficoltà con cui la popolazione peruviana convive ancora oggi. Ai vescovi, infatti, il Papa ha esortato ad “uscire” per cercare di stare vicini alle persone, a quelle persone che chiedono pastori vicini ai problemi concreti della vita.
“Francesco – ha riferito il cardinale Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima – ci ha esortato a curare la religiosità popolare, la pietà mariana e quella della Croce. Inoltre ci ha invitato a vivere l’unità tra i vescovi. Il suo è stato per noi un impulso apostolico e missionario per una pastorale della tenerezza e del perdono. La nostra sfida – ha concluso Cipriani – è saper rispondere alla domanda di Dio che proviene dalla gente”.
Militari che “operano per il ripristino e mantenimento della pace nel mondo” non sono altro che carnefici sanguinari. Sono loro che bombardano nel mondo. Adesso i militari italiani bombardano e uccidono insieme alla Nato nei paesi africani, in Siria, nei paesi arabi e in Ucraina. Sono loro che distruggono le antiche chiese cristiane in medio Oriente, quelle che sono ancora rimaste. Anche Trump bombarda, semina la morte è sterminio allo scopo di ripristino e mantenimento della pace nel mondo. Di recente ha lanciato dei missili sulla Siria. Ci vuole una posizione onesta, senza doppiogiochisti, sulla questione dei militari italiani che partecipano nelle guerre neonazista della Nato. Adesso esce che i carnefici assassini sono pure benedetti dal Papa???
Olga, se “lavoriamo” per avere pace, impariamo prima di tutto a ascoltarci, leggere con calma e piu’ volte tutto, ma in particolare il Santo Padre per non renderci colpevoli di “diffamarlo” noi cristiani. Il Santo Padre non benedice chi uccide, incoraggia a essere operatori di pace, quindi non uccidere, benedice i preti cappellani comprendendo il difficile compito che svolgono, la pace non si ottiene con chiassose lesive manifestazioni, ma dialogando, rispettando la visione dell’altro, se l’altro e’ per la distruzione non lo aiutiamo a capire, con l’aiuto di Dio, che la distruzione prima o poi distrugge anche lui.—-i muri creano solo divisioni, introversi disperati individui.—-Papa Francesco e’ pieno dello Spirito Santo, proteggiamolo, rispettiamo noi i tempi di DIO, anch’io mentalmente dico al Signore che ha tempi molto lunghi, poi riflettendo sul nostro comportamento umano mi rendo conto che la nostra chiusura di cuore e mente rallenta questi tempi.