Il terminare dell’anno 2014 è stato per Papa Francesco motivo per un esame di coscienza, atto a comprendere la qualità del nostro essere cristiani: siamo chiamati, particolarmente oggi, a “ringraziare e chiedere perdono“.
“L’atteggiamento del ringraziare ci dispone all’umiltà, a riconoscere e accogliere i doni del Signore” ha detto Bergoglio, ricordando come la nascita di Gesù ci ricordi che il Signore ci ha liberato dalla schiavitù del peccato.
“Noi eravamo figli, ma siamo diventati schiavi, seguendo la voce del Maligno. – ha commentato il Santo Padre – Nessun altro ci riscatta da quella schiavitù sostanziale se non Gesù, che ha assunto la nostra carne dalla Vergine Maria ed è morto sulla croce per liberarci dalla schiavitù del peccato e restituirci la perduta condizione filiale“.
Proprio questa consapevolezza ci porta a domandarci “com’è il nostro modo di vivere? Viviamo da figli o da schiavi? Viviamo da persone battezzate in Cristo, unte dallo Spirito, riscattate, libere? Oppure viviamo secondo la logica mondana, corrotta, facendo quello che il diavolo ci fa credere sia il nostro interesse? – ha domandato Papa Francesco – Esiste sempre nel nostro cammino esistenziale una tendenza a resistere alla liberazione; abbiamo paura della libertà e, paradossalmente, preferiamo più o meno inconsapevolmente la schiavitù. La libertà ci spaventa perché ci pone davanti al tempo e di fronte alla nostra responsabilità di viverlo bene“.
Per questo, contestualizzando il nostro esame di coscienza nella società dove viviamo, “domandiamoci: in questa città, in questa Comunità ecclesiale, siamo liberi o siamo schiavi, siamo sale e luce? Siamo lievito? Oppure siamo spenti, insipidi, ostili, sfiduciati, irrilevanti stanchi?“
Tutti i cristiani sono chiamati ad “un rinnovato impegno per costruire una città più giusta e solidale, dove i poveri, i deboli e gli emarginati siano al centro delle nostre preoccupazioni e del nostro agire quotidiano. – ha quindi concluso il Santo Padre – È necessario un grande e quotidiano atteggiamento di libertà cristiana per avere il coraggio di proclamare, nella nostra Città, che occorre difendere i poveri, e non difendersi dai poveri, che occorre servire i deboli e non servirsi dei deboli!“
Luigi,
Difatti, la sorte del mondo intero è sempre stata ed è esclusiva conseguenza di quanto impone il potere: “Presidenti, banchieri, industriali, onorevoli, governi” ecc.
Poi ci sono (e sono sempre esistiti) i poteri associati e i poteri travestiti.
La povertà si amplifica per favorire la ricchezza di pochi “potenti”.
Questi i sistemi.
Buon 2015 a Papa Francesco.
Buon 2015 a tutti, con l’augurio che finiscano controversie, corruttele ed egoismi, dando spazio alla pace ed alla serenità.