Nel giorno dell’Ascensione di Gesù, Papa Francesco, nel corso del Regina Coeli, ha ricordato che oggi, domenica 1 giugno 2014, si celebra la partenza di Gesù, una partenza che per Gesù stesso è un ritorno verso il padre mentre per i discepoli è un invito ad uscire verso il mondo; un ritorno al Padre che termina il lavoro in terra di Gesù, ma inizia un nuovo lavoro per Lui in cielo.
Gesù “ha fatto il suo lavoro, quindi torna al Padre. Ma non si tratta di una separazione, perché Egli rimane per sempre con noi, in una forma nuova. Con la sua ascensione il Signore risorto attira lo sguardo degli Apostoli”, ha spiegato il Pontefice, “e anche il nostro sguardo, alle altezze del Cielo per mostrarci che la meta del nostro cammino è il Padre“.
Con questa partenza Gesù, dunque, non ci abbandona ma “rimane presente e operante… è accanto a ciascuno di noi: – ha aggiunto il Santo Padre – anche se non lo vediamo con gli occhi, Lui c’è! Ci accompagna, ci guida, ci prende per mano e ci rialza quando cadiamo“.
Ma soprattutto Gesù dopo la ascensione inizia a svolgere un nuovo lavoro quotidiano per ognuno di noi: Egli fa “vedere al Padre il prezzo del perdono, le sue piaghe. È una cosa bella questa che ci spinge a non avere paura di chiedere perdono; il Padre sempre perdona, perché guarda le piaghe di Gesù, guarda il nostro peccato e lo perdona.“
Le piaghe di Gesù, infatti, sono il regalo che Gesù stesso ha portato al Padre al suo ritorno in cielo: anche dopo la risurrezione, così nell’ascensione, il corpo di Gesù “è bellissimo, senza lividi, senza le ferite della flagellazione, ma conserva le piaghe“. In questo modo, ha continuato il Vescovo di Roma, quando Gesù “ritorna dal Padre gli mostra le piaghe e gli dice: ‘Guarda Padre, questo è il prezzo del perdono che tu dai’ “.
“Quando il Padre guarda le piaghe di Gesù ci perdona sempre – ha quindi concluso Papa Francesco – non perché noi siamo buoni, ma perché Gesù ha pagato per noi. Guardando le piaghe di Gesù, il Padre diventa più misericordioso. Questo è il lavoro di Gesù oggi in Cielo!“
Papa Francesco vorrei essere tra le tue braccia per sentire la tua santità .I tuoi gesti parlano più di tanto”bla bla bla “… Come vorrei che tutti i politici …. meno “bla bla…..”ma fatti.Tu ci chiedi di pregare per te….è facile… Difficile pregare per noi…egoisti..ecco centrici…peccatori recidivi…ecc…ma tu Francesco lo fai…grazie….gaetana
Gesù ha sofferto per noi e noi dobbiamo chiedere il suo perdono grazie papa Francesco un abbraccio.
La simbiosi fra il Padre e il Figlio è massima… massima nella misericordia che suscita nel Padre, le piaghe del Figlio, inferte da noi, un amore infinito per noi.. non finiremo mai di capire l’entità di questo amore.
Voglio le reflexisioni del Pappa Francesco