Papa Francesco nel corso dell’, proseguendo la propria catechesi sulla Misericordia ha che questo Anno Santo della Misericordia è una occasione per tirovarsi e perdonarsi, particolarmente nelle famiglie: sull’esempio di Mosè, ogni cristiano è chiamato a divenire mediatore di misericordia, aprendo il cuore a Dio Padre e diffondendo nel mondo l’amore misericordioso che si è ricevuto da Lui.
Dopo molto tempo il re d’Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. Dio ascoltò il loro lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne prese cura.
Esodo 2,23-25
Il racconto del Libro dell’Esodo che abbiamo ascoltato mostra come la misericordia di Dio è sempre stata presente nella storia del popolo di Israele. Per questo, quando la vita del Popolo di Israele viene resa difficile dalla schiavitù in Egitto, Dio non rimane indifferente alle loro sofferenze. Lo salva dal Faraone per mezzo di Mosè, che scelgie quale mediatore della liberazione. Lo conduce fuori dall’Egitto, lo conduce attraverso il Mar Rosso e il deserto, verso la terra promessa, verso la libertà.
La misericordia di Dio non è indifferente al dolore degli oppressi, al grido di coloro che soffrono la violenza, la schiavitù, o che sono condannati a morte. La sofferenza è una triste realtà che affligge ogni epoca, inclusa la nostra. Ci fa sentire impotenti e tentati di indurire il cuore. Però Dio “non è indifferente” non abbandona, ma agisce e salva.
L’esempio di Israele, ci confora e ravviva la nostra speranza nella salvezza di Dio. Egli sceglie Israele e lo educa, come un padre educa suo figlio, e gli offre uno speciale rapporto di amore che rende “il popolo che gli appartiene”.
Anche a noi Egli ci offre le meraviglie della Sua misericordia, che raggiunge il suo compimento in Gesù Cristo, il cui sacrificio pasquale apre la “alleanza nuova ed eterna”, ottiene il perdono dei nostri peccati e ci rende definitivamente figli di Dio.
Queridos hermanos y hermanas:
El relato del libro del Éxodo que hemos escuchado nos muestra como la misericordia de Dios ha estado siempre presente en toda la historia del Pueblo de Israel. Por eso, cuando su vida se vuelve dura por la esclavitud en Egipto, Dios no permanece indiferente ante su sufrimiento. Lo salva del Faraón por medio de Moisés, a quien escoge como mediador de liberación. Lo saca de Egipto, lo conduce a través del Mar Rojo y del desierto, hacia la tierra prometida, hacia la libertad.
La misericordia de Dios no es indiferente al dolor del oprimido, al grito de quien sufre violencia, esclavitud, o es condenado a muerte. El sufrimiento es una triste realidad que aflige a toda época, también a la nuestra. Nos hace sentir impotentes y tentados a endurecer el corazón. Dios, en cambio, «no es indiferente», no abandona, sino que actúa y salva.
El ejemplo de Israel nos consuela y aviva nuestra esperanza en la salvación de Dios. Él elige a Israel, lo educa como un padre a su hijo, y le propone una relación de amor particular que lo convierte en “pueblo de su propiedad”.
También a nosotros nos ofrece las maravillas de su misericordia, que llega a su pleno cumplimiento en Jesucristo, que con su Sacrificio Pascual inaugura la “Alianza nueva y eterna”, nos obtiene el perdón de nuestros pecados y nos convierte definitivamente en hijos de Dios.
DIO MISERICORDIOSO APRA I CUORI DI COLORO CHE DUBITANO E SONO INCAPACI DI PREGARE E SOPRATTUTTO PORTI LA PACE TRA I POPOLI E FACCIA EMERGERE I DEBOLI DALLA MISERIA E DALLA POVERTA’.
mi fa piacere segnalare che in un racconto di Oscar Wilde “Il figlio della stella”, tratto dalla Casa dei melograni si ritrova, a tutto campo, il tema della ‘misericordia’. E’ tema universale…
Sono in pensione dopo 41 anni e piu’ lavorativi e ho il titolo di avvocato… subito dopo la pensione ho preso il titolo di mediatore … è vero … serve solo nella vita oggi piu’ che mai, perchè forse è più facile mediare che affrontare i problemi reali e aiuta molto questo tipo di studio non per motivi lavorativi, ma per aiutare il prossimo !
Buon giorno papa framcesco..
Spero che Dio ci sia vicino le auguro una buona giornata e preghi per me …come io prego per lei
Katia…
Le
In un momento in cui, nel mondo intero, vicino e lontano, imperversano sofferenze, problemi, inquietudini, disagi e miserie, d’ogni genere, non c’è, di certo, bisogno di confusioni e futilità.
Santità, la misericordia di Dio non si focalizzi in determinati luoghi.
Si allarghi anche alle VICINE orecchie sorde.
SANTITà, NON SONO MOLTO LONTANE DA LEI.
Lei sa dove sono: le sturi, avvalorando la Misericordia di Dio.
Far soffrire per un paio (magari qualcuno in più) di orecchie sorde è veramente immisericordioso!.
Dio illumini e renda operosi! Le tenebre non possono perdurare contro ogni buon senso e umana sopportazione!
Prego per Lei.
Un pensiero mi tormenta: quanto è arrivato tardi Dio ad Auschwitz?