All’Udienza il Papa invita al rispetto per la vita degli anziani, così come recita il comandamento “onora il padre e la madre” , e di conseguenza al rispetto per la vita vissuta.
I problemi e i disagi che accadono agli anziani spesso vengono visti quasi con fastidio, a volte con rassegnazione. “Le ferite più gravi dell’infanzia e della giovinezza provocano, giustamente, un senso di ingiustizia e di ribellione, una forza di reazione e di lotta. Invece le ferite, anche gravi, dell’età anziana sono accompagnate, inevitabilmente, dalla sensazione che, comunque, la vita non contraddice se stessa, perché è già stata vissuta.” Tutto è stato già fatto, niente ha più importanza.
Ma sebbene tutti sappiamo che l’amore va in avanti, ovvero “non ritorna sulla vita che sta dietro le spalle con la stessa forza con la quale si riversa sulla vita che ci sta ancora davanti” , dobbiamo imparare ad “onorare chi ci ha preceduto.” E questo comandamento così importante non si riferisce solo ai propri genitori ma a tutte le generazioni che ci precedono; “abbiamo ricevuto l’amore dei genitori, dei nonni e adesso noi restituiamo questo amore a loro, agli anziani, ai nonni.”
Onoriamo nel senso di dare dignità all’età matura, “l’onore viene a mancare quando l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione. Quando la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa. Quando lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività.”
Amiamo i vecchi e custodiamoli come un tesoro, e come incita Francesco “ se perdono la testa, custodirli comunque perché sono la presenza della storia, la presenza della mia famiglia, e grazie a loro io sono qui, possiamo dire tutti noi: grazie a te, nonno e nonna, io sono vivo. Per favore, non lasciarli da soli.”
Amiamo gli anziani, amiamo la vita.
In questi giorni così tristi abbiamo la conferma che esiste un solo peccato. Uno solo: il furto. Ogni altro peccato può essere ricondotto al furto. Quando invadi un’altra Nazione: Rubi la Patria ai suoi Cittadini. Quando lanci missili e bombe sulle Città: Rubi la vita alle Persone. Quando racconti a modo tuo le motivazioni della guerra: Rubi la verità all’Umanità. Quando spari volontariamente su Persone inermi: Rubi il padre e la madre ai loro figli. Quando stupri una donna che non può difendersi: Rubi la sua dignità e il suo onore e la condanni per tutto il resto della sua vita. Quando resti sordo alla voce della tua coscienza e non dai ascolto alle Parole che risuonano forti nel tuo cuore: Rubi il primo posto a Dio che ti chiede di non avere un altro dio. Quando infine tutti i tuoi giorni e tutte le tue ore sono dedicati a opere di morte: Rubi il giorno di Festa che Dio ti ha comandato di santificare.