Un’Udienza incentrata, oltre che su San Giuseppe, sulle parole “comunione dei Santi” che pronunciamo nella preghiera del Credo.
Per accogliere Gesù dobbiamo avere mente aperta e cuore umile
Il Vangelo preso in esame all’Angelus narra la prima predicazione di Gesù nella sua terra, Nazareth, che viene accolta tra incredulità e rifiuto. La gente vuole miracoli, non parole.
La preghiera ci aiuta nelle difficoltà ma sia accompagnata dall’amore
San Giuseppe uomo che sogna, questo l’aspetto preso in considerazione all’Udienza della figura del padre terreno di Gesù. Il sogno come simbolo della nostra vita spirituale, come “spazio interiore” nel quale a volte Dio si manifesta e ci parla.
La Parola di Dio inizia a cambiarci da oggi se glielo permettiamo
Il Vangelo preso in esame all’Angelus è Luca 4,14-21, che racconta la prima predicazione di Gesù il quale dopo la lettura di un rotolo di Isaia dichiara “oggi si è compiuta questa Scrittura”.
La tenerezza del perdono di Dio ci fa sentire accolti e amati
San Giuseppe padre nella tenerezza, questo il fulcro della catechesi del mercoledì odierno, che rivede il lui la figura del Padre che guida il suo popolo.
Siamo in grado di riconoscere i segni che mostrano l’amore di Dio?
Cos’è un segno secondo il Vangelo? Questa la domanda a cui cerca di rispondere il Pontefice all’Angelus, parlando del noto episodio delle nozze di Cana, quando Gesù trasformò l’acqua in vino.
Attraverso la dignità del lavoro esprimiamo noi stessi
Il mestiere di Giuseppe, padre putativo di Gesù, offre lo spunto per la riflessione all’Udienza che prosegue con la catechesi su questa importante figura.
Oggi molte minoranze religiose subiscono discriminazioni o persecuzioni
Come può essere che attualmente molte minoranze religiose subiscano discriminazioni o persecuzioni? Questo è il tema delle intenzioni di preghiera di gennaio 2022
Coltiviamo l’intimità con il Signore attraverso la preghiera quotidiana
In Piazza San Pietro all’Angelus si riflette sul momento del Battesimo di Gesù, in umiltà e in preghiera nonostante fosse il Figlio di Dio. Nella folla assieme agli altri, come una qualunque persona.
Siate umili per poter riconoscere e accogliere il Signore
Si festeggia l’Epifania del Signore e all’Angelus non si può non parlare dell’episodio dei Magi, i sapienti giunti da tanto lontano per adorare il Signore che si ritrovano davanti un neonato.
L’adozione è una grande forma d’amore, non un ripiego
Alla consueta catechesi del mercoledì si medita sulla figura di Giuseppe come padre di Gesù, così come indicato dai Vangeli che lo descrivono padre putativo, cosa consueta ai tempi in cui l’adozione era molto comune.
Invitiamo Gesù a portare la luce nelle nostre oscurità
All’Angelus il Vangelo su cui si medita è incentrato sulla frase “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi ”, che è poi il senso stesso del Natale. Verbo e carne, due parole che benché opposte hanno un grande significato.
Siate coraggiosi e reagite alla paura affidandovi alla Provvidenza
Prosegue la catechesi del Santo Padre intorno alla figura di San Giuseppe e all’Udienza si pone l’accento sul suo essere “migrante perseguitato e coraggioso”, come descritto nel Vangelo di Matteo.
Nella famiglia è importante ascoltarsi e mettere prima l’altro
All’Angelus si celebra la famiglia e la sua importanza prendendo ad esempio quella di Nazareth, la Sacra famiglia in cui Gesù ha vissuto i primi anni della sua vita.
Impariamo ad ascoltare Dio per dialogare e portare la pace
Al consueto appuntamento per la Benedizione Urbi et Orbi si riflette sul miracolo del Verbo fattosi carne per noi, aprendo così un dialogo per entrare nei nostri cuori.