“I cuori e le menti dei governanti devono dare priorità assoluta ai poveri, ai profughi, ai sofferenti, agli sfollati e agli esclusi, senza alcuna distinzione di nazione, razza, religione o cultura. E bisogna anche e soprattutto rigettare i conflitti armati”. E’ questo l’accorato appello lanciato da Papa Francesco ai leader mondiali che si sono riuniti ad Amburgo per il vertice G20.
Il Papa si è detto consapevole del fatto che non esistono soluzioni facili a temi tanto complessi, ma è anche vero che prima o poi occorrerà mettere in moto “processi che siano in grado di offrire soluzioni progressive e non traumatiche e di condurre, in tempi brevi, ad una libera circolazione e alla stabilità delle persone”.
Da qui l’appello di Francesco affinché i primi ministri e capi di Stato del G20 stiano attenti sui drammi che si registrano nel Sud Sudan, nel bacino del Lago Ciad, nel Corno d’Africa e nello Yemen, dove vi sono 30 milioni di persone che non hanno né cibo né acqua.
“La guerra non è mai una soluzione. Per questo, ai capi di popoli belligeranti, mi sento in obbligo di chiedere di porre fine a tutti queste inutili stragi”. Lo scopo del G20, d’altronde, è “risolvere in pace le differenze economiche e trovare regole finanziarie e commerciali comuni che permettano uno sviluppo integrale di tutti”. Per raggiungere questi obiettivi c’è tuttavia bisogno di “ridurre sostanzialmente i livelli di conflittualità, fermare la corsa agli armamenti e rinunciare ai conflitti”.
Partecipare, seppur indirettamente, ai conflitti, o anche solo non accettare di discutere in modo sincero e trasparente sulle divergenze, secondo Francesco è “una contraddizione e una incoerenza”, nonché “una accettata persistenza di rimanere in perenne conflitto”.
Gesu’ in Croce ci ascolta e sulla Croce ha promesso un mondo nuovo…
Signore estendi il Tuo Regno. Amen