Subito dopo la riflessione dell’, domenica 20 luglio 2014, Papa Francesco ha ricordato i tanti cristiani che vivono momenti difficilissimi, mettendo a rischio la loro stessa vita, e in particolare le Comunità cristiane a Mossul, in Iraq, quelle in e .
“Ho appreso con preoccupazione le notizie che giungono dalle Comunità cristiane a Mossul (Iraq)” – ha detto il Pontefice – dove dopo oltre 1700 anni di presenza cristiana nel corso dei quali “hanno vissuto offrendo un significativo contributo al bene della società“, venerdì 18 luglio 2014 la minoranza cristiana è stata cancellata in nome di una supposta “pulizia religiosa”.
Infatti gli estremisti islamici dell’Isis, acronimo per Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, al potere dal 29 giugno 2014 e capitanati da Abu Bakr Al Baghdadi, autonominatosi “Califfo Ibrahim”, hanno diramato un editto, si è appreso, che ha lasciato ai cristiani di Mossul quattro possibilità: andarsene entro 24 ore, convertirsi, pagare la “tassa di protezione” alle corti islamiche, morire.
“I nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via – ha commentato il Vescovo di Roma – devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro. A queste famiglie e a queste persone – ha ulteriormente aggiunto – voglio esprimere la mia vicinanza e la mia costante preghiera“.
“Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto” è stato quindi il cuore del messaggio del Santo Padre “Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male!“
Di fronte a tutto questo la risposta del mondo cristiano deve essere prima di tutto “ricordare nella preghiera queste comunità cristiane” e più in generale “perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina“.
“Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione” ha quindi concluso Papa Francesco “La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!“
Me uno a vós Papa Francisco e a Todos numa unica Força Orante em
vigília sem cessar para que a Paz de Deus alcance os corações mais
Duros e o Amor e a Misericórdia Triunfe sobre todo o mal.AMÉM
DEUS O ABENÇOE SUA BENÇÃO ABRAÇOS.
sono convinta anch’io che il dialogo è il mezzo migliore per raggiungere un accordo ma purtroppo la risposta è quasi sempre l’aggressione da parte dell’altro, allora o si soccombe o si è costretti a rispondere all’aggressione per difendere la propria vita e quella dei propri cari. Solo i capi di governo hanno la possibilità di creare la Pace ordinando ai loro popoli il rispetto reciproco. Quando si potrà vivere così?
Il dialogo favorisce la pace
SANTO PADRE IL SIGNORE LE DIA LA FORZA DI SOPPORTARE QUESTO GRANDE DOLORE. LE SONO VICINA, COME SEMPRE. FRANCESCO LE MIE PREGHIERE SI UNISCONO ALLE TUE E PER LE TUE A NOSTRO SIGNORE DIO SANTO. TI VOGLIO BENE. TUA SORELLA, NEL NOME DELLA FRATELLANZA TRA I POPOLI DI TUTTO IL MONDO, LETIZIA. AMEN