Nel giorno delle ceneri, Papa Francesco, durante la propria riflessione, ha ricordato come le lacrime siano un dono da chiedere a Dio che rendono il cammino di conversione autentico e che rafforzano la nostra preghiera.
Nel mercoledì che dà inizio alla Quaresima, celebrando la Santa Messa nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino, il Pontefice ha preso spunto dalla Prima Lettura del giorno (Gl 2,12-18) per ricordare come sia fondamentale che la preghiera, e in primis quella dei sacerdoti sia accompagnata dalle lacrime.
“Ci farà bene a tutti, ma specialmente a noi sacerdoti, all’inizio di questa Quaresima, chiedere il dono delle lacrime – ha infatti commentato il Vescovo di Roma – così da rendere la nostra preghiera e il nostro cammino di conversione sempre più autentici e senza ipocrisia. Ci farà bene farci la domanda: ‘Io piango? Il Papa piange? I cardinali piangono? – e ancora ha continuato – I vescovi piangono? I consacrati piangono? I sacerdoti piangono? Il pianto è nelle nostre preghiere?’“.
È sbagliato confondere il pianto con una debolezza: il pianto è un modo per rendere autentica la nostra compassione, come lo era quella di Gesù. “Sapete, fratelli, che gli ipocriti non sanno piangere, hanno dimenticato come si piange, non chiedono il dono delle lacrime“. – ha detto il Santo Padre. Non solo, è proprio degli ipocriti ostentare “quando si compie qualcosa di buono” mentre questo è proprio quanto non è gradito a Dio.
“Gesù ci invita a compiere queste opere senza alcuna ostentazione, e a confidare solamente nella ricompensa del Padre che vede nel segreto“, ha proseguito il Pontefice. È questo quanto il profeta Giona intende dirci quando ci invita a “ritornare al Signore “con tutto il cuore”“. Si tratta, infatti, di “intraprendere il cammino di una conversione non superficiale e transitoria, bensì un itinerario spirituale che riguarda il luogo più intimo della nostra persona“.
Il Figlio dell’Uomo, è stato messo in Croce…
per far nascere un ramoscello di olivo…in mezzo alle rocce…
perché l’amore…
non deve rimanere chiuso…dentro al cuore…
deve uscire…nelle piazze…nei paesi…nelle città…
in un abbraccio…un sorriso…una stretta di mano…dentro un gesto di umiltà!
Perché…non può esserci pace…senza amore…
non Risorge Cristo…in mezzo all’odio e al rancore…
in mezzo, alla disperazione e alla tristezza!
Quante cose inutili, ogni giorno, si buttano via…
ma, l’amore no…l’amore, non si può!
Forse, è l’unica cosa, che a questo mondo, non ha un prezzo…
non si può comprarlo…né venderlo…neanche barattarlo…tantomeno affittarlo…
si può solo regalare…
a chi ne ha bisogno…a chi lo cerca…a chi lo chiede…
a chi è povero, d’amore…a chi non l’ha mai avuto…mai conosciuto…
e noi dobbiamo darlo fino all’ultima goccia…senza paura di rimanere senza…
domani ne avremo ancora…perché l’amore non costa niente…ne a darlo…né a riceverlo…
ma rende tanto ricchi…nello Spirito…
che è l’unica cosa che conta…in questo mondo materiale!
E vero piangere nn e debolezza ,ma avere umiltà quando si prega e si entra con tutti il cuore nella preghiera,a me capita spesso di commuovermi mentre prego e nn me ne vergogno ,anche quando sento le preghiere del santo papa ,mi toccano il cuore,nella preghiera sento molto conforto grazie alle tue parole papa Francesco tvb ….
Piangere è degli uomini veri e genuini che hanno un cuore puro.
Il commento del Papa di oggi c’invita ad essere autentici nella nostra vita di cristiani.
Oggi più che mai, dobbiamo convertirci, cambiare il nostro mdo di vivere pensare, seguire Gesù in modo vero, facendo si che Lui, possa entrare, nel nostr cuore, per far questo dobbiamo liberarci di quello che nella nostra vita interiore ed esteriore ci rende ancora schiavi, liberarci, del peccato della superbia, dell’egoismo.
Oggi dobbiamo iniziare a scegliere realmente e per amore solo Gesù come unico amico e compagno della nostra, vita fuggire dal peccato dell’ indifferenza e della superficialità che ore più che mai regna nel mondo, inziare a Chiedere a a Gesù per intercessione di Maria Nostra, che ci aiuti e ci fortifichi, ci isegni e ci doni con la Sua sapienza in questo periodo di quaresima a vivere, nella sobrietà, a di giunare e a donare a Lui tutto il nostro essere come dono e primizia, questo l possiamo fare solo se puliamo tutto il nostro essere dalle sporcizie, che ci rendono ancora schiai e no capici di essere suoi buoni apostoli, suoi buoni testimoni.