“Il criterio con cui trattiamo i poveri sarà quello con il quale verremo giudicati” ha detto Papa Francesco, citando il Vangelo di Matteo (Mt 25,40.45), ai sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e famiglie dei superstiti nella visita al villaggio di Palo, durante il Viaggio Apostolico nelle Filippine: visitando i luoghi devastati dal tifone Yolanda il Pontefice ha lodato i tanti sforzi messi in atto per aiutare la popolazione filippina durante i mesi successivi al tifone e, al contempo, ha chiesto “che si faccia di più per i poveri“, non solo assistenzialismo ma creare una società equa.
“Il nuovo Centro per i Poveri“, recentemente costruito e benedetto da Bergoglio, “si erge quale ulteriore segno della cura e dell’attenzione della Chiesa per i nostri fratelli e sorelle bisognosi“. Tuttavia tutto quanto fatto finora non è sufficiente: in molti “hanno faticato in questi mesi per portare via le macerie, per visitare i malati e i morenti, per confortare i sofferenti e per seppellire i morti. – ha commentato il Pontefice – La loro bontà ed il generoso aiuto giunto da moltissime persone di tutto il mondo sono un segno reale che Dio non ci abbandona mai!“
Ora però si apre una nuova sfida: superato il momento della emergenza, inizia la ricostruzione, che abbraccia – in vero – l’intero paese. Per questo l’appello del Papa è stato affinché “da questo luogo che ha sperimentato una sofferenza e un bisogno umano così profondi“…”i poveri dell’intero Paese vengano trattati in maniera equa, che la loro dignità sia rispettata, che le scelte politiche ed economiche siano giuste ed inclusive, che le opportunità di lavoro e di educazione vengano accresciute e che siano rimossi gli ostacoli all’attuazione dei servizi sociali“.
“Il criterio con cui trattiamo i poveri sarà quello con il quale verremo giudicati (cfr Mt 25,40.45). – ha ricordato Bergoglio, concludendo il proprio intervento – la vera felicità viene dall’aiutare gli altri, offrendo loro noi stessi con sacrificio di sé, misericordia e compassione. Così voi sarete una forza potente per il rinnovamento della società, non solo nell’opera di ricostruzione degli edifici ma, soprattutto, nell’edificare il Regno di Dio, Regno di santità, di giustizia e di pace, nella vostra patria“.
caro Bergoglio, mai pensato di candidarsi alla CGIL?
L’uomo si definisce adoratore di Dio. Perché? Crede in Dio? Mette in pratica durante la sua vita dalla nascita alla morte gli insegnamenti di Dio? Se si mettono in pratica gli insegnamenti di Dio, si avvia un’esistenza senza illegalità, senza pregiudizi, senza razzismo, senza egoismo, senza guerre, dialogo fra i popoli, tolleranza, collaborazione, amore.
La ricchezza andrebbe distribuita a tutta l’umanità, si proverebbe piacere, la necessità di interessarsi del prossimo, (il prossimo è un essere umano qualsiasi in qualsiasi parte del mondo si trovi), si arriverebbe a mettere in pratica gli insegnamenti di Dio facendo la Sua volontà. “OGNI UOMO AVRA’ IL SUO ORTO, LA SUA CASA, E RIPOSA INDISTURBATO SOTTO IL SUO FICO”. “LA SPADA DIVENTERA’ VOMERE”. “FAI AGLI ALTRI QUELLO CHE VUOI VENGA FATTO A TE”. Qui Dio indicava l’orto come mezzo di sostentamento rifacendosi a una comunità prettamente agricola, in realtà si indica una fonte di guadagno che ti permetta di vivere dignitosamente. Con, la sua casa. Si indica una dimora dove una famiglia possa ripararsi dalle intemperie e creare un ambiente adatto allo sviluppo della stessa. Riposare indisturbato sotto il suo fico, indica che la comunità nella totalità dei propri componenti è sicura, non vi sono azioni illegali che compromettano la sicurezza dei cittadini. La spada diventerà vomere. Sta a indicare che le sostanze spese in armamenti siano utilizzate per produrre beni di consumo, cibi, e quant’altro sia necessario al sostentamento dell’uomo. Perché si fanno le guerre? Perché si odia. Applicando gli insegnamenti di Gesù, soprattutto quanto si recita tutti giorni, nella preghiera del Signore, “IL PADRE NOSTRO” <<>> Se si mette in pratica quanto tutti i giorni si chiede a Dio e si promette. Perché tutto quest’odio? Perché non vi è amore o semplicemente pace e collaborazione fra gli uomini che dichiarano di credere in Dio? Fai agli altri quello che vuoi venga fatto a te. Tutti pretendono che vengono mantenuti gli impegni presi, esigono rispetto, correttezza, amore, collaborazione. “VENGONO PRONTAMENTE RICAMBIATI?”. Eliminare la povertà è possibile, i mezzi vi sono come le risorse. Cosa manca? La volontà! E’ una situazione insormontabile? Impossibile? NO’ BASTA VOLERLO! UN PICCOLO IMPEGNO. COME CI SI IMPEGNA NELLE IMPRESE IMPOSSIBILE! CI SI PUO’ IMPEGNARE IN QUELLE POSSIBILI.
Bello
Santo Padre Lei predica bene fare di più per i poveri,intanto i SUOI preti Francesi come Pascal Thuillier & il Vescovo di Parigi Andre Vingt Trois,hanno plagiato e DERUBATO mia Zia 92 enne(deceduta) la marchesa Yolande d’Argenge Lafue di TUTTI i suoi beni MLN di euro,il Vaticano sa ma TACE perchè? Certo i soldi (forse) andranno alla Curia di Parigi (dico forse) perche l’Abbè Pascal è anche diventato presidente della fondazione >Pierre Lafue>fondata da MIA zia senza averne il diritto,cmq per sapere TUTTO vedere su: GOOGLE Marchesa d’Argenge Lafue Yolandegrazie per l’ospitalità,spero che venga fatta luce,buona notte.
Il papa in questo commento ci ricorda dell’importamza di essere solidali con tutti i poveri, lavorando insieme, perchè noi dobbiamo per coloro sono poveri, esclusi emarginati dando loro la dignità che gli compete, nel rispetto dei loro diritti umani, perchè ad ogni uomo si dare modo di potersi realizzare con il pane necessario e il lavoro renumerato per potersi realizzare, come uomini, è importante dare ad ogni uomo la possibiltà di vivere con il proprio lavoro per inserirsi in comunità in modo attivo, non si devono fare soldi con i poveri, ma aiutarli a trovare a loro la posizione utile nella società sia per loro che per la società stessa.