Papa Francesco, ancora ricoverato in ospedale, ha voluto inviare un messaggio ai fedeli per l’Angelus domenicale, riflettendo sul Vangelo di Luca (6,39-45) e condividendo la sua vicinanza spirituale a quanti soffrono.
Nel suo testo, il Pontefice si è soffermato su due dei cinque sensi, la vista e il gusto, utilizzandoli come metafore per la vita cristiana. «Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello» (Lc 6,42), ha ricordato Papa Francesco, sottolineando l’importanza di allenare lo sguardo a osservare il mondo con carità, evitando il giudizio severo e imparando la correzione fraterna autentica. Solo uno sguardo di cura, e non di condanna, può rendere la correzione una vera virtù.
Riguardo al gusto, il Papa ha citato le parole di Gesù: «Ogni albero si riconosce dal suo frutto» (Lc 6,44). Ha quindi invitato i fedeli a riflettere sulla qualità delle proprie parole, paragonandole ai frutti buoni o cattivi che provengono dal cuore di ciascuno. Le parole violente, false e volgari sono come frutti avvelenati, mentre quelle giuste e oneste arricchiscono il dialogo e danno sapore alla vita comunitaria.
Nel suo messaggio, Papa Francesco ha voluto anche condividere un pensiero personale dalla sua degenza ospedaliera, dove si trova da diversi giorni. Ha espresso gratitudine per le cure ricevute dai medici e dagli operatori sanitari, riconoscendo che la fragilità può nascondere una «benedizione», poiché permette di affidarsi ancora di più al Signore e di sentirsi parte della sofferenza di tanti malati nel mondo.
Ha poi rivolto un sentito ringraziamento ai fedeli per le loro preghiere e per l’affetto ricevuto, affermando di sentirsi «portato» e sostenuto dalla comunità cristiana. Infine, ha lanciato un forte appello per la pace, sottolineando come, dalla prospettiva dell’ospedale, la guerra appaia ancora più assurda. Ha chiesto di pregare per i popoli martoriati da conflitti, tra cui Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu.