Si è tenuto oggi in Aula Paolo VI l’atteso : il Santo Padre ha ricordato quell’incontro di 50 anni fa con il suo predecessore Paolo VI presso il campo nomadi di Pomezia che ha posto le basi per un nuovo cammino della Chiesa Cattolica e popolo gitano. Nel celebrare tale ricorrenza, Bergoglio ha invitato i nomadi e la società intera ad operare per costruire una società più umana, dove non si debba assistere alla tragedia di bambini che “muoiono di freddo o tra le fiamme” ma neppure a “falsità, truffe, imbrogli, liti”: “Cari amici, non date ai mezzi di comunicazione e all’opinione pubblica occasioni per parlare male di voi. – ha detto il Papa – Voi stessi siete i protagonisti del vostro presente e del vostro futuro“.
Il primo pensiero del Santo Padre è stato rivolto ai più deboli ed indifesi, ovvero i bambini: “non vogliamo più assistere a tragedie familiari in cui i bambini muoiono di freddo o tra le fiamme, o diventano oggetti in mano a persone depravate“, ha detto il Vescovo di Roma agli oltre 7000 fedeli presenti, invitando a vigilare anche sulla crescita dei bimbi, che una volta diventati giovani spesso vengono coinvolti nel traffico di droga o in quello di esseri umani per quanto riguarda le donne. Alla base di questi fenomeni di emarginazione, troviamo “l’indifferenza e l’incapacità di accettare costumi e modi di vita diversi da noi“.
Ogni persona ha diritto ad un lavoro dignitoso, ha ricordato il Santo Padre, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Tuttavia, affinché “ogni essere umano possa godere dei diritti fondamentali“, è necessario anche e, al contempo, “rispondere ai propri doveri“: a tal fine Papa Francesco ha invitato il popolo gitano a “contribuire al benessere e al progresso della società rispettandone le leggi, adempiendo ai vostri doveri e integrandovi anche attraverso l’emancipazione delle nuove generazioni“.
In tale ottica l’educazione dei giovani è fondamentali: i giovani “sono il futuro del vostro popolo“, ha rammentato il Vescovo di Roma, e “della società in cui vivono“: “i bambini sono il vostro tesoro più prezioso“, per questo è necessario investire nella scuola. “È noto – ha infatti osservato Bergoglio – che lo scarso livello di scolarizzazione” di molti giovani appartenenti al popolo gitano rappresenta oggi “il principale ostacolo” per l’accesso di questi al mondo del lavoro.
“I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola, non impediteglielo! – ha rimarcato il Papa – I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola!…L’accesso all’istruzione permette ai vostri giovani di diventare cittadini attivi, di partecipare alla vita politica, sociale ed economica nei rispettivi Paesi”. È arrivato il tempo “di sradicare pregiudizi secolari, preconcetti e reciproche diffidenze” che spesso sono alla base “del razzismo, della discriminazione e della xenofobia” – ha dunque concluso – nessuno deve sentirsi “isolato” né “autorizzato a calpestare la dignità e i diritti degli altri”.
saluti Santo Padre preghi x la mia famiglia grazie.
Grande papa Francesco ! ” E’ tempo di sradicare i pregiudizi…” Forse è anche tardi , ma meglio tardi che mai .
da bambina l’arrivo degli zingari nel mio paese era un evento, tutti gli anni tornavano e noi bambini partecipavamo alla consegna di indumenti, direttamente nelle loro mani.
Il Parroco era l’artefice di questo rito, tanto che arrivò da noi e si fermò il Re degli Zingari, si convertì e volle essere seppellito a Garlasco, la chiesa restò aperta tutta la notte precedente il funerale ed il Re degli Zingari fù vegliato da tanti zingari arrivati da lontano
ogni volta che torno al cimitero del paese, noto che la sua tomba è ben curata con fiori freschi
auguro a Papa FGrancesco lo stesso successo di questo parroco di campagna- SERVE UN MIRACOLO
Caro Papa Francesco è bello quest’ultimo punto d’incontro con il popolo gitano….siamo tutti figli di Dio e Lui é misericordia Infinita… hai ragione basta co i preconcetti che ci allontanano…
Un abbraccio nel Signore e sempre una preghiera, come Tu ci hai chiesto, per favore mandami ogni tanto la Tua benedizione ne ho tanto bisogno…Ti Voglio bene Carla
ps spero ti arrivino i miei scritti te li dedico c’é
il mio cuore