Papa Francesco durante l’omelia di oggi, nella Santa Messa a Casa Santa Marta, ha invitato i fedeli presenti ad essere docili allo Spirito, insegnando una bellissima preghiera: “Parla Signore, perché io ascolto“. Lo Spirito, ha sottolineato il Santo Padre, ci dona la vera gioia e il cristiano, imparando ad essere disponibile aperto allo Spirito, permette alla Chiesa tutta di andare avanti.
La riflessione di Papa Francesco prende spunto dalla Prima Lettura (At 8,26-40) di oggi: “nei giorni passati, la Chiesa ci ha proposto il dramma della resistenza allo Spirito – ha evidenziato Bergoglio – i cuori chiusi, duri, stolti, che resistono allo Spirito. Vedevamo le cose – la guarigione dello storpio fatta da Pietro e Giovanni nella Porta Bella del Tempio; le parole e le cose grandi che faceva Stefano… – ma sono rimasti chiusi a questi segni dello Spirito e hanno fatto resistenza allo Spirito. E cercavano di giustificare questa resistenza con una cosiddetta fedeltà alla legge, cioè alla lettera della legge“.
Nella Prima Lettura di oggi, invece, “abbiamo un esempio di due uomini che sono stati docili alla voce dello Spirito. – ha spiegato il Vescovo di Roma – E il segno è la gioia. La docilità allo Spirito è fonte di gioia. ‘Ma io vorrei fare qualcosa, questo… Ma sento che il Signore mi chiede altro. La gioia la troverò là, dove c’è la chiamata dello Spirito!’“.
È quanto avviene a Filippo, uno degli Apostoli, il quale, ha commentato il Papa sarà stato “indaffarato come tutti i vescovi e quel giorno sicuramente aveva i suoi piani di lavoro”. Ma lo Spirito gli dice di lasciare ciò che aveva in programma e andare dall’alto funzionario della regina Candace “e lui obbedì”. È questa docilità allo Spirito, lasciare tutto per fare quello che lo Spirito ti indica, che permette allo Spirito stesso di agire, e così Filippo evangelizza l’etiope che chiede poi di essere battezzato.
“Questa è una bella preghiera che possiamo fare noi, sempre: ‘Parla Signore, perché io ascolto’. La preghiera per chiedere quella docilità allo Spirito Santo e con questa docilità portare avanti la Chiesa, essere gli strumenti dello Spirito perché la Chiesa possa andare avanti. – ha dunque concluso Papa Francesco – ‘Parla Signore, perché il tuo servo ascolta’. Preghiamo così, tante volte al giorno: quando abbiamo un dubbio, quando non sappiamo o quando semplicemente vogliamo pregare. E con questa preghiera chiediamo la grazia della docilità allo Spirito Santo”.
Desidero informare che a Villa Guardia (CO) località Maccio, la Chiesa Parrocchiale, già intitolata a Santa Maria Assunta, da circa cinque anni è stata elevata a Santuario, intitolato: Santuario Santissima Trinità Misericordia. Penso che sia l’unico in tutta Italia, salvo aggiornamenti che qualche lettore vorrà indicare.
Bella preghiera padre Francesco ma lo spirito Santo deve scendere sulle persone che ancora camminando nel buio ed illuminare a scegliere la strada giusta affinché ci sia un Po di pace nel mondo e nei nostri cuori ,volersi bene e nn cercare sempre il male e fare del male.Che il Signore illumini sempre il Santo Padre Francesco finché abbia sempre una parola per noi ,Io prego per lei papa Francesco.
E’ meravigliosa questa preghiera… E’ un profondo bisogno appellarsi allo Spirito Santo perché ci avvolga in questa spiritualità che conduce a dare, a fare e dunque a ricevere tanto. Sono entrata in pieno in questo bisogno semplice di affidarmi e di chiedere allo Spirito di guidarmi, di farmi salire da questa mia pochezza alla gioia della Sua Luce. E lo sento che questa Luce arriva nel mio cuore e mi porta la felicità di amare e di poter aiutare l’altro anche con un sorriso. E quanto bisogno abbiamo di scambiare un sorriso semplice di comprensione per unire noi esseri umani… La vicinanza fra noi nello Spirito cambia ogni percezione e allevia tanta sofferenza… Parla o Signore, desidero tanto ascoltarti!
Buenos días, Santo Padre.
Cierto. Dios escucha nuestro corazón. Nada sucede por casualidad en la creación del Señor. Es tan impresionante como cierto. Yo lo hice.Tengo cartas que le escribí al Señor desde el año 98. Ayer las leí todas. Y entendí. Fue en el 2006 cuando me escucho. Tengo tanta alegría en mi alma, pues el miedo ya lo superé. Tengo tanta confianza, que asusta a los demás.Lloré de emoción y felicidad.
Este texto es un fragmento de una de las cartas que le escribí a Dios hace 18 años, y dice :
Dios, que tanto nos cuidas, cuida de mis hermanos, pues no siempre hacemos lo correcto y es normal que de alguna forma te lo digan por tu bien y por el de todos. Quisiera pedirte tu luz para alumbrar nuestro camino y el de los caminantes que buscan la verdad, haznos dignos de tus favores y dignos de toda confianza… Dios te pido fe y alegría para nunca más perder la esperanza, guíame por tu camino, guíame al que tiene que ser mi destino.
Cuida de mis hermanos, cuida de los más débiles y desamparados, cuidate, para poder cuidar de otros..( Me emociono )
Yo misma me sorprendo de mi misma. Tengo guardado todo.
Si.Si. Si. Dios escucha. Soy testiga de su misericordia.Yo no soy la responsable, hablen con Dios.
Celia Iniesta
Vedendo la realta’ del mondo, l’indifferenza, la chiusura di cuore delle persone, capii che c’era bisogno di pregare per chiedere una nuova pentecoste su l’umanita’, cosi prego da 2 anni a questa parte, parlo meno rispetto a prima ,ma prego di piu’ per me, i miei figli nipoti e parenti, e che la misericordia di DIO scenda su piu’ umani possibili. Ringrazio DIO che Ti ha posto a aiutare e confortare il Suo popolo, padre Francesco, ora prego con piu’ forza affinche’ Tu venga ascoltato, mettiamo tutti in pratica i Tuoi consigli per avvicinarci a DIO e ai nostri fratelli e sorelle per amarli come ci insegno’ Gesu’, no per sfruttarli, derubarli, imbrogliarli, questo ci ha portato al degrado di tutte le cose, e lo stiamo pagando tutti, nell’altro modo, quello insegnato con pensieri, parole e azioni da Gesu’ personalmente, porta alla vita vera, al crescere e fortificare le cose belle, quelle che cercano tutti, ma quasi sempre nel modo e nel posto sbagliato, Gesu’ e’ amore gratuito, semplice, per tutti quelli che sentono vuoto dentro di se, riempiendolo con alcol, droga, sesso, si sono autodistrutti, questo dovrebbe far comprendere che quel modo e’ sbagliato, eppure insistono, perché? perché non c’e’ lo Spirito Santo in loro che li illumini, allora responsabilmente, invochiamo tutti lo Spirito Santo, per noi e tutti “gli altri”.—-Ivana Barbonetti.