I migranti “non sono un pericolo“, ha detto Papa Francesco durante l’incontro con i piccoli del Treno dei bambini, “ma sono in pericolo“: nel corso del commosso e commovente incontro con Papa Francesco, i bambini hanno raccontato al Santo Padre il dramma dell’immigrazione, vissuto dal loro punto di vista.
Anche quest’anno, infatti, si è ripetuta la iniziativa “Il Treno dei Bambini” organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura, che, in collaborazione con le Ferrovie dello Stato, ha portato in Vaticano un treno di bambini, in questa occasione partiti da Vibo Valentia. A bordo del treno, i bambini, erano tutti profughi, i quali hanno consegnato la memoria del loro viaggio verso la speranza. Per l’occasione, il Papa, come un maestro di una classe elementare, ha risposto alle domande dei bambini e ha spiegato loro che essere cristiano vuol dire fare del bene per le altre persone.
All’incontro il Vescovo di Roma ha portato con se un giubbino salvagente, appartenuto a una giovane ragazza morta in mare, e consegnato al Pontefice stesso da un volontario all’Udienza Generale di mercoledì scorso: Francesco ha raccontato ai bambini la storia di quel giubbino, non per rattristarvi – ha detto – “ma voi siete coraggiosi e conoscete la verità“. Molti di loro hanno infatti conosciuto la morte da vicino, essendo venuti meno amici e familiari sia nei loro paesi di origine che nel viaggio verso l’Europa.
“Sono in pericolo”, ha dunque aggiunto Francesco, “tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono in pericolo. Pensiamo a questa bambina … Come si chiamava? Ma, non so: una bambina senza nome. Ognuno di voi le dia il nome che vuole, nel suo cuore. Lei è in cielo, lei ci guarda”.
Di fronte al dramma dei migranti, ha ribadito il Papa, la risposta non può che essere quella di “tendere la mano“: bisogna avere sempre “la mano tesa dell’amicizia”, ha ribadito il Santo Padre, ricordando l’esempio del buon samaritano. “La vita è per condividere con gli altri“, ha concluso Bergoglio, sottolineando come molti che si dicono cristiani in verità siano solamente degli ipocriti.
E, rispondendo a una bambina che aveva chiesto cosa significasse per Bergoglio “essere Papa”, ha detto che questo è un invito a fare il “bene che io posso fare”: “io sento che Gesù mi ha chiamato per questo. Gesù ha voluto che io fossi cristiano, e un cristiano deve fare questo. – ha spiegato Francesco – E anche Gesù ha voluto che io fossi sacerdote, vescovo e un sacerdote e un vescovo devono fare questo. Io sento che Gesù mi dice di fare questo: questo è quello che sento“.
GESU’ FAMMI SENTIRE QUELLO CHE DEVO FARE
***che BELLO!!***…Tu!!…e tutto,dalla a alla z!Le Tue risposte…!che hai dato ,con una semplicita’ piu’ semplice,delle loro domande.Questo lo sanno fare,soltanto,i piu’ grandi artisti,soprattutto i musicisti!!Che talento hai!E’ il traguardo,e’ il massimo,piu’ su’di cosi’ non si puo’ andare,e questa cosa l’ho ripetutamente notata.Non mi piace fare l’ammirata con le parole,non sopporto le sviolinate,mi fanno sentire strana,ma la verita’(che amo tanto!)bisogna dirla.Oggi,non resisto!Oggi,il mio cuore non consente al mio cervello di mettere bocca…!Stop stop.Mi fermo qui,altrimenti,quando smetto di scrivere,e faccio clic mi dispero…per il tono che ho usato.
Lo Spirito Santo,Ti riempia la vita di gioia,ti riempia****************
Isabella