Da domenica scorsa ad oggi, dopo l’intervento dell’Angelus Papa Francesco é diventato il capo del movimento contrario all’attacco esterno alla Siria. E’ una leadership che si respira nell’aria e che trova riscontro anche nei social network alla hastag #prayforpeace.
Era da molto tempo che un Papa non interveniva in modo così aperto e deciso come sta facendo il Vescovo di Roma in questi giorni. Per ultimo la lettera al Presidente del G20, Putin, sollecitando il superamento delle divisioni e di quelle barriere che hanno reso impossibile e sterile il lavoro della diplomazia internazionale.
“La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità” é il messaggio che il Pontefice ha ribattuto su Twitter e sembra davvero che l’appello di Papa Francesco abbia scosso le coscienze di molti altri leader politici e religiosi. Tra questi per esempio il Patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo I e molte comunità islamiche, hanno confermato la loro adesione alla giornata di digiuno e preghiera.
E’ una opposizione, un no alla guerra dolce e al contempo fermo. E’ un no “produttivo” ovvero che vuole aprire le coscienze e non chiuderle. E’ un no che vuole mediare le posizioni di ciascuna delle parti in causa, col fine di unificare gli interessi divergenti, di creare le fondamenta per la pace.
“E’ un dovere morale di tutti i governi del mondo favorire ogni iniziativa – ha commentato Papa Francesco – volta a promuovere l’assistenza umanitaria a coloro che soffrono a causa del conflitto – quindi ha aggiunto – dentro e fuori dal Paese”. Così anche il Governo Italiano sembra voglia aderire alla posizione del Pontefice, ottenendo adesioni dalle varie correnti del parlamento, anche esterne alla maggioranza di governo.
Infine, comunichiamo che tutti coloro che parteciperanno alla veglia in Piazza San Pietro, sia di persona che via radio o televisione, potranno trovare il libretto della eglia di preghiera per la pace con Papa Francesco.
La rivoluzione operata da Papa Francesco nel rinnovamento della Chiesa è straordinaria. Il mondo, oggi, ha accolto il grido di pace del successore di Pietro con trepidazione. Se, come speriamo, tutto si risolverà positivamente, la via del Vangelo intrapresa dal Concilio Vaticano II costituirà presto una meravigliosa realtà.
La preghiera e il digiuno, vale a dire la “non violenza” nell’affrontare il grave problema della Siria, rappresenta già una pagina gloriosa per la storia dell’umanità.
Il gesto simbolico del digiuno, condiviso da milioni di persone, significa che per ottenere un bene universale bisogna prima conquistare la propria libertà dello spirito.
Domenico Caruso – S. Martino di Taurianova (Reggio Cal.)
Caro Santo Padre Francesco, ho stampato con grande piacere il libretto di preghiere per la veglia di preghiera per la pace. Io confido tanto in Dio, e Ti ringrazio per essere intervenuto così come hai fatto…credo che S. Francesco avrebbe fatto proprio come Te. Io parteciperò, anche se da casa mia, a questa benedettissima veglia di preghiera.
Il Premio Nobel per la Pace lo merita il Papa, uomo che ama il cuore degli uomini, perchè in ognuno vede Cristo, uomo generoso e carismatico, grazie Francesco per la tua grandezza.