Papa Francesco, durante l’, 18 maggio 2016, continuando il proprio ciclo di catechesi sulla Misericordia, parlando della relazione tra povertà e misericordia, ha commentato la parabola del ricco Epulone (cfr Lc 16,19-31): una parabola ricca di significati, che ci mostra come Dio desideri che dimostriamo il nostro amore verso Lui aiutando gli altri, ma anche come la misericordia che riceviamo da Dio sia correlata a quella che dimostriamo verso gli altri, particolarmente i poveri e i bisognosi.La parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro presenta due modi di vivere che si oppongono. Il ricco gode di una vita di lusso e di spreco; mentre, Lazzaro è alla sua porta in povertà estrema, ed è un costante invito alla conversione del ricco, chiamata che questi non fa propria.
Per entrambi la situazione si inverte dopo la morte. Il ricco è stato condannato alle pene dell’inferno, non per la sua ricchezza, ma per non essersi commosso per il povero. Nella sua sventura, chiese aiuto ad Abramo, con il quale stava Lazzaro. Ma la sua richiesta non poté essere esaudita, perché la porta che separava il ricco dal povero in questa vita, si era trasformata, dopo la morte, in un grande abisso.
Questa parabola ci insegna che la misericordia di Dio verso di noi è strettamente legata alla nostra misericordia verso gli altri; quando difettiamo di misericordia verso gli altri, neppure la misericordia di Dio può entrare nel nostro cuore chiuso. Dio vuole che noi Lo amiamo attraverso coloro che incontriamo sul nostro cammino.
Vi invito a non perdere l’occasione, che si presenta costantemente, di aprire la porta del cuore ai poveri e ai bisognosi, e così riconoscendo in essi il volto misericordioso di Dio. Grazie mille.
Queridos hermanos y hermanas:
La parábola del rico epulón y del pobre Lázaro presenta dos modos de vivir que se contraponen. El rico disfruta de una vida de lujo y derroche; en cambio, Lázaro está a su puerta en la más absoluta indigencia, y es una llamada constante a la conversión del opulento, que este no acoge.
La situación se invirtió para ambos después de la muerte. El rico fue condenado a los tormentos del infierno, no por sus riquezas, sino por no compadecerse del pobre. En su desgracia, pidió ayuda a Abrahán, con quien estaba Lázaro. Pero su petición no pudo ser acogida, porque la puerta que separaba al rico del pobre en esta vida se había transformado después de la muerte en un gran abismo.
Esta parábola nos enseña que la misericordia de Dios con nosotros está estrechamente unida a nuestra misericordia con el prójimo; cuando falta nuestra misericordia con los demás, la de Dios no puede entrar en nuestro corazón cerrado. Dios quiere que lo amemos a través de aquellos que encontramos en nuestro camino.
Los invito a no perder la oportunidad, que se presenta constantemente, de abrir la puerta del corazón al pobre y necesitado, y a reconocer en ellos el rostro misericordioso de Dios. Muchas gracias.
gentile papa francesco, chi le parla e una persona nata povera,non mi vergogno di essere povera, la mia ricchezza e DIO, soffro molto in questo ambiente dove si vive solo di ostentazioni,apparenze,non c’e’ umilta’, quando ero piccola un’ insegnante mi disse: chi non ha niente ,non e’ nessuno. oggi capisco cosa voleva dire,io non sono nessuno perche’ non ho niente, sono fiera ed orgogliosa di non essere nessuno, viviamo in un mondo di mostri, capisco l’impegno che mette nelle sue prediche ,la gente e sorda.mi piace ascoltarla, mi piacerebbe tanto conoscerla, forse un giorno averra’ questo miracolo, un saluto
nunzia il mio numero 0966 52129
Poverta’ ai folli e agli assassini.! Lei e’ un bugiardo padre .si vergogni…
Que Bonito, Bravo.
Gracias.
Saludos.