Papa Francesco ha lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa, non per ricchezze o potere, ma per la sua straordinaria coerenza tra parola e testimonianza di vita.
Secondo quanto riportato da fonti vicine al Vaticano, non possedeva beni personali rilevanti: aveva un conto dove donò gli ultimi soldi al carcere per saldare alcuni debiti, non aveva proprietà o investimenti a suo nome. Pur potendo percepire uno stipendio come Pontefice, dichiarò pubblicamente di non ricevere alcun compenso, spiegando che le sue spese erano coperte dalla Santa Sede e che, per necessità personali, chiedeva semplicemente ciò di cui aveva bisogno. Questa scelta era in linea con il voto di povertà pronunciato come gesuita.
Fin dall’inizio del suo pontificato, Jorge Mario Bergoglio rifiutò l’appartamento papale nel Palazzo Apostolico, preferendo vivere nella più semplice Casa Santa Marta. Un gesto simbolico e concreto di uno stile di vita sobrio, improntato all’essenzialità e alla vicinanza con la gente comune.
Il funerale del Santo Padre si celebrerà sabato 26 aprile 2025 alle ore 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro, primo giorno dei Novendiali. Lo ha reso noto l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche. La liturgia esequiale sarà presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, secondo quanto stabilito nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. Al termine della celebrazione avranno luogo l’Ultima commendatio e la Valedictio.
Il corpo sarà sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, secondo le sue volontà testamentarie. La bara è in legno semplice, priva di decorazioni sontuose, così come il rito funebre è stato volutamente sobrio, in coerenza con tutta la sua vita.
Papa Francesco non ha lasciato eredità materiali. La sua vera eredità è spirituale e morale: umiltà, coerenza e servizio. Un esempio forte e credibile per la Chiesa e per il mondo intero.