“Si tratta di una mostruosità assoluta, di un peccato terribile che contraddice tutto ciò che la Chiesa insegna”. Queste le parole usate da Papa Francesco sulla pedofilia. Parole dure, che compaiono nella prefazione del nuovo libro di Daniel Pittet incentrato appunto sugli abusi sessuali nella Chiesa Cattolica e sulle storie delle giovani vittime.
“Alcune vittime si sono tolte la vita. Questi morti pesano sul mio cuore come sulla mia coscienza, e su quella dell’intera Chiesa. Alle loro famiglie vorrei esprimere il mio amore, il mio dolore, e chiedere in tutta umiltà il loro perdono”.
Daniel Pittet, 58enne di Friburgo, è stato uno di quelli che da bambino ha subito violenze da parte di un membro della Chiesa. Nel suo caso, a perpetrargli gli abusi era il frate cappuccino Joël Allaz. Dopo un lungo percorso di psicoterapia, Daniel ha deciso di guardare al suo passato con uno sguardo più lucido e distaccato e di raccontare al mondo intero la sua storia: “Ho passato anni a pensare che fossi stato l’unico ad aver subito quei pomeriggi da incubo, a cercare di dimenticare il suo corpo addosso al mio”, ha detto.
Il libro di Pittet contiene anche un’intervista che lui stesso ha voluto fare a padre Joël Allaz. “L’anno scorso – ha spiegato lo scrittore – sono riuscito a incontrarlo. Era vecchio, ho faticato a riconoscere dietro quel volto l’orco della mia infanzia. Mi ha guardato, ho visto la sua paura. Ma non mi ha chiesto scusa, non mi è sembrato pentito di tutto il male che mi ha fatto”.
Il Papa, a questo proposito, continua a chiedersi: “Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male? Come può aver dato la sua vita per condurre i bambini a Dio, e finire poi per divorarli in quello che ho chiamato un ‘sacrificio diabolico’? Come può distruggere la vittima e la vita stessa della Chiesa?”.
Quanto scrivo non e’ assolutamente una giustificazione per chi compie violenze, ma capirne il piu’ possibile le cause per prevenire.—-
Pittet scrive che il frate aveva paura ma non ha chiesto scusa come che non fosse pentito del male fatto;
Riflettendo su altri casi di violenza ho capito che quelle persone non hanno valori, etica, se aggiungiamo una buona dose di prepotenza, arroganza alta stima di se stessi, prendono tutto , TUTTO a loro uso e consumo per soddisfare i loro insani desideri, loro non riconoscono il male, manca anche una coscienza.
La pedofilia non e’ una piaga solo della chiesa, nella nostra Italia del sud c’era e c’e’ molto consistente, l’omosessualita’ e’ un risvolto della pedofilia non piu’ praticabile per paura dei risvolti sociali e legali che oggi, PER GRAZIA DI DIO, ci sono.
Io credo che dobbiamo riscoprire i veri valori che conducono alla vita buona e sana per tutti, non girare la testa vigliaccamente se vediamo qualcosa che non va’, viviamo in un contesto sociale, tutti serviamo tutto e tutti reciprocamente per l’andamento ordinativo, nessuno e’ piu’ importante di un altro, ognuno serve affinche’ la “macchina” funzioni, lavori e non si “ingrippi” creando disagio comune per il male di tutti, scandalizziamoci davanti a fatti aberranti ma facciamo anche noi responsabilmente qualcosa di concreto per ostacolarli.
non credo che le docenti universitarie della sapienza di roma che fanno le ospiti a tv2000 non si prostutuiscono con gli studenti. se fanno le prostitute lo capirò dalle reazioni che avranno le presentatrici di tv2000. non credo che le professoresse e le insegnanti non si prostituiscono con i minorenni. se si sono proposte con me nel 1977 quando avevo 11 anni figuriamoci se non si presentano oggi
la pedofilia è molto praticata dalle insegnati delle medie e superiori con i loro studenti. le madri frentane mandano le loro figlie di 8 / 10 anni a fare le vacanze di natale e pasqua con il maestro della elementare. quando vedo tgtg e le atre trasmissioni su tv2000 penso al gran numero di laureate che si sono fatte raccomandare dai politici per fare le docenti universitarie perché devono andare a letto con gli studenti. quando vedo le docenti universitarie su tgtg la prima cosa che mi chiedo è: chissà se anche lei ricatta gli studenti per prostituirsi con loro. la macchia della pedofilia e prostituzione è talmente vasta da toccare qualsiasi strato sociale. non c’è un diplomato o un laureato che non ha pagato una tangente in denaro o a letto con un professore o una docente. quando vedo un professionista la prima cosa che penso è: ha comprato il diploma e la laurea a soldi o prendendo le ripetizioni con le insegnanti. a me queste cose succedono costantemente. non mi hanno diplomato perché non ho scopato con le professoresse. la pedofilia è nella chiesa, ma è soprattutto nello stato. sono un lavoratore pubblico e le mie colleghe ricevono le telefonate dagli uomini che hanno letto il numero sul giornale che incontrano in hotel durante le ore di lavoro